Walter Orlandi, ex direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di abuso d’ufficio. Il processo per l’attuale dg della sanità umbra, 63 anni, inizierà il 20 settembre 2020 dinanzi al secondo collegio del tribunale di Perugia: buona parte delle accuse (2007-2015) sono già prescritte. Nel febbraio 2016 Orlandi è stato nominato direttore generale dell’area sanità della Regione Umbria. Secondo la ricostruzione del pubblico ministero Paolo Abbritti l’ex dg dell’Azienda ospedaliera ha violato i «princìpi di imparzialità» e «l’obbligo di concorso per l’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni» mediante il «reiterato e illegittimo impiego di moduli procedimentali derogatori dell’obbligo concorsuale e in assenza di qualsivoglia procedura di selezione».
Stando alle contestazioni della Procura l’imputato ha «determinato una concentrazione di incarichi nella dottoressa Manuela Pioppo» (la cui posizione è stata archiviata, ndr) procurandole «un ingiusto vantaggio patrimoniale di 109 mila euro a titolo di corrispettivi indebitamente erogati» insieme a un ulteriore «vantaggio correlato all’accrescimento della posizione giuridica della professionista sul piano curriculare».
Nell’ipotesi accusatoria viene rilevato «un ingiusto danno per gli altri potenziali aspiranti ai medesimi incarichi che non venivano messi nelle condizioni di concorrere» e per l’Azienda ospedaliera «alla quale non era garantita la possibilità di ottenere l’impiego delle migliori professionalità reperibili sul mercato».
Orlandi è difeso dall’avvocato Franco Libori mentre le persone offese che nel 2015 hanno sporto l’esposto sono assistite da Massimo Brazzi.