La vertenza alla Balcke Duerr di Fontignano, Perugia, si fa dura. Gli ottanta lavoratori hanno prima proclamato lo sciopero per tutto il turno fino al 5 dicembre, per poi sospenderlo, «pur mantenendo – viene precisato – lo stato di agitazione in quanto le problematiche, le drammatiche preoccupazioni che hanno indotto i dipendenti ad incrociare le braccia, rimangono tutte presenti sopra il tavolo di confronto».
Lo sciopero viene sospeso fino a mercoledì, data in cui a Roma, Mutares (multinazionale proprietaria del sito) e la delegazione sindacale si confronteranno sui temi e i nodi rimasti irrisolti in questa fase, vale a dire l’impegno a mantenere l’attività produttiva all’interno del sito di Fontignano.
I sindacato hanno già convocato un’assemblea per il giorno successivo all’incontro, giovedì 6 dicembre, nella quale i lavoratori discuteranno quanto emerso nel confronto a Roma.
L’ex Coifer, storica fabbrica umbra che a metà del Novecento ha contribuito a costruire la centrale Enel di Pietrafitta, ceduta nel 2015 al gruppo tedesco, va verso un trasferimento d’azienda con una ditta di Milano, la Stf, acquistata da poco dalla Balcke Duerr per rilanciare l’attività in Italia che per quanto riguarda il sito perugino (monocliente con il Nuovo Pignone di Firenze) soffre ormai da mesi di una crisi di commesse e di fatturato.
Gli ottanta dipendenti sono al settimo mese di cassa integrazione.
Con la fusione con la ditta milanese non sono infatti esclusi accorpamenti di sedi e razionalizzazioni della struttura. Compresi tagli al personale. Gandin fa sapere che “nulla è stato ancora deciso”, e che la protesta dei lavoratori “è prematura”.
Ieri davanti ai cancelli della fabbrica sii è tenuta l’assemblea con i sindacati (Cgil Fiom, Cisl Fim e Uil Uilm del ramo metalmeccanico), con tano di trattativa in diretta con l’ad italiano Gandin, che ha chiesto alle maestranze di rientrare affinché si portasse a termine un’importante commessa ed evitare così penali, ma senza mettere nero su bianco l’assicurazione sul futuro.