In Umbria circa 4000 supplenti della scuola sono costretti a perdere anche la speranza di fare qualche giorno in cattedra dopo il nuovo provvedimento che li cancella dall'insegnamento. Il grido d'allarme è lanciato dal sindacato Fsi scuola Umbria che sottolinea come 'i tagli vengono fatti sempre a danno del servizio pubblico.
Perchè in mancanza di concorsi e pensionamenti sempre più ritardati sono il segno che la scuola è ancora la cenerentola del governo, rispetto alle tante frasi roboanti del rilancio dell'Italia. Non si capisce chi e come coprirà le assenze brevi degli insegnanti, probabilmente costringendo gi loro colleghi di ruolo a fare ore di straordinario, magari non pagate, come è sempre avvenuto. Quindi il progetto Giannini è l'ennesima dimostrazione che non si taglia dove si dovrebbe (Province, pensioni d'oro, vitalizi dei politici) ma si comprime ancora più l'offerta di formazione pubblica con classi sempre più affollate e difficili da gestire per la presenza di molti stranieri, costringendo così le famiglie a spese supplementari in lezioni private se vogliono far acquisire ai propri figli un minimo di preparazione per affrontare decentemente il mondo del lavoro.'