Sono scesi in piazza i pensionati dell’ Umbria per protestare e farsi sentire da un governo che secondo loro li “usa come un bancomat,”, tuonano e continuano: siamo stanchi di dover essere sempre noi a pagare per tutti”.
Oggi in Umbria, si sono svolti due presidi, organizzati da Spi Cgil, Fnp Cigl e Uilp Uil, sotto le sedi delle prefetture di Perugia e Terni, il coro è unanime: “la legge di stabilita’ va cambiata perche’ penalizza ancora una volta le fasce deboli, lavoratori dipendenti e pensionati”.
Ma le voci della protesta chiedono anche che “i provvedimenti presi in materia di indicizzazione delle pensioni, le risorse insufficienti per welfare e non autosufficienza e l’esclusione dei pensionati dalle riduzioni fiscali”.
Insomma l’ indicizzazione delle pensioni, varata grazie alla legge finanziaria, comporterà pesanti ripercussioni secondo Spi, Fnp e Uilp.
In tutta la penisola, 5 milioni di pensionati, tra cui anche quelli umbri, i tagli saranno di circa 615 euro nel triennio 2014-2016.
Questo e’ inaccettabile, ci aspettavamo piu’ considerazione per le fasce deboli del paese – spiegano i sindacati dei pensionati – invece questa manovra e’ inefficace, insufficiente e iniqua.
Le risorse per lo sviluppo sono troppo poche, mentre l’Italia ha bisogno di crescita, occupazione e piu’ stato sociale.
Siamo in piazza per chiedere al Parlamento di intervenire e migliorare sensibilmente il provvedimento”.