Scienziati australiani hanno creato un mini-rene ‘auto-organizzato’ con tutti i tipi di cellule di questi organi, a partire dalle staminali. La ricerca, descritta sulla rivista Nature Cell Biology, aiuterà a sviluppare nuovi trattamenti per i pazienti che soffrono di malattie renali croniche e pare la strada alla coltivazione di altri organi in laboratorio.
Secondo gli studiosi dell’Istituto di Bioscienza Molecolare dell’Università del Queensland, guidati dal prof. Brandon Wainwright, la tecnica potrà essere usata, prima che per coltivare organi interi, per creare ‘toppe’ per quelli danneggiati e anche per testare nuove classi di farmaci.
Nello studio sono state usate cellule staminali embrionali, ed è stato sviluppato un protocollo che riesce a farle differenziare in tutte quelle necessari a formare il rene e a organizzarsi in un ‘mini-organo’. “Per la prima volta siamo riusciti a trasformare le cellule staminali in unità funzionali di un rene”, scrive Wainwright.
“Durante l’autorganizzazione differenti tipi di cellule si riorganizzano per creare strutture complesse. Questo getta le basi per bioingegnerizzare i tessuti per sostituire organi e parti di essi danneggiate”. I ricercatori sottolineano che la ricerca corrente è ancora agli inizi e ci vorrà tempo prima di poter usare i reni ‘ricreati’ su soggetti umani.