Nell’ambito del Festival internazionale del Giornalismo, sono stati premiati i vincitori del “Premio nazionale Comunicazione, nuovi media e informazione per la salute”, istituito dalla Regione Umbria.
Per la sezione Comunicazione, vincitori ex aequo sono stati decretati Simona Arletti, con il progetto “Globulandia. Un’avventura in rosso”, e Alessandro Stefano Inglese, con il progetto “Rapido anonimo e sicuro. Fai gratuitamente il test per l’Hiv”. La prima è stata premiata per “originalità dell’approccio comunicativo del progetto, alleanza tra la rete nazionale e città sane. Idoneità ad essere riproducibile in altre realtà territoriali”. Del secondo progetto è stata apprezzata la “efficacia dell’iniziativa; utilizzo di materiali diversificati, ma tutti chiari e diretti. Coerenza tra obiettivi e azioni”. Una menzione speciale è stata attribuita a Roberto Franchini con “Al cuore si comanda.
Dona sangue, mostra la tua vena migliore” per “l’originalità del trattamento dei messaggi sui vari strumenti di comunicazione utilizzati nell’iniziativa”.
Per la sezione Nuovi media, vincitrice è Isabella Baroni, con il blog “Giovani oltre la sclerosi multipla”. Il progetto “tratta in modo globale, coinvolgente e innovativo il tema della condivisione di una malattia, spesso invalidante – si legge nella motivazione – aprendo nuovi canali di comunicazione fra i malati, che possono raccontare le loro storie, motivazioni, opinioni e promuovendo le attività dell’associazione di cui essi fanno parte ognuno seguendo le proprie passioni e il proprio carattere”.
Per la sezione Informazione, infine, sono risultati vincitori ex aequo Daniela Francese, con “La manifestazione del 27 ottobre: Anch’io in piazza perché sono un essere umano” e Valeria Ghitti con “Smettere di fumare; i motivi che ancora non conoscevi”.
Menzione speciale ad Ornella Bellucci con “Ilva tra lavoro e ambiente”, per l’impegno sociale e la partecipazione etica con cui ha affrontato in un’ora di trasmissione radiofonica il tema dell’Ilva di Taranto in cui ha affidato al racconto dei protagonisti la tragica contrapposizione tra diritto al lavoro e diritto alla salute”.