Il consigliere regionale Sergio De Vincenzi (Gruppo Ricci Presidente) interviene sulla questione “Buona Scuola”. Quello che segue è il suo intervento.
Per un paese migliore. «Un paese può dirsi civile quando le proprie istituzioni, prime fra tutte quella familiare e quella scolastica, interagendo, contribuiscono al complessivo sviluppo di una comunità. Entrambe questi pilastri, negli ultimi tempi, stiano subendo duri colpi alle basi, sotto la pressione erosiva di una dilagante cultura dell’instabilità. In questo quadro di crisi, anche i docenti delle scuole dell’infanzia umbre, in particolar modo i molti insegnanti iscritti nelle GaE (graduatorie ad esaurimento), sono fra le vittime di un di precariato infinito, determinato da un sistema di attribuzione delle cattedre molto contorto e spesse volte ingiusto e incomprensibile. Accade, infatti, che i cosiddetti “ricorsisti”, per lo più docenti con diploma magistrale, molti dei quali non hanno mai esercitato la professione d’insegnante, rientrino nelle graduatorie ad esaurimento senza nemmeno aver fatto concorsi o un studi universitari idonei. Oppure, come avviene nella provincia di Perugia, una volta esaurita la percentuale degli insegnanti assunti attraverso concorso, non si attinge, per esigenze di personale, alle graduatorie ad esaurimento provinciali, ma si assumono insegnanti di altre province giudicati idonei nel penultimo concorso del 2012.
Dunque si crea il paradosso secondo il quale chi ha titoli abilitativi e rientra nelle graduatorie ad esaurimento, potrebbe vedersi sorpassato anche dai ricorsisti dei concorsi e in tal modo vengono sottratti posti di lavoro – solo in Umbria sono 400 – a quanti ancora oggi esercitano la propria professione in regime di precarietà. Al di là del senso di giustizia e di una necessaria regolarizzazione delle forme di assunzione degli insegnanti, crediamo che il senso di precarietà complessivo del mondo del lavoro scolastico si rifletta necessariamente su tutta la società. I primi a farne le spese sono i più piccoli che apprendono, già in tenera età, a vivere in un clima di instabilità globale. Chiediamo pertanto ai parlamentari eletti nelle circoscrizioni umbre, alla presidente della giunta regionale Marini e all’Ufficio Scolastico regionale, di farsi promotori di azioni coordinate ed efficaci nei confronti del ministro Giannini e del premier Renzi, affinché la situazione sia rapidamente definita attraverso criteri di equità per i docenti, e di tutela del diritto dei più piccoli a vivere con serenità e continuità le attività e le relazioni scolastiche».