di Francesco Castellini – Brutta storia questa dei due ragazzi cinesi aggrediti da un gruppo di balordi a Perugia. L’episodio, che risale al 13 marzo scorso, vide protagonisti due studenti stranieri accerchiati, presi a male parole e a botte, dal cosiddetto “branco”. Un fatto grave, non c’è dubbio, esecrabile e condannabile, ma allo stesso tempo da prendere ed analizzare senza deformazioni e speculazioni di sorta, altrimenti si rischia di essere travolti da uno tsunami mediatico, che tutto tende a travisare. È di ieri la manifestazione in piazza IV Novembre, che ha visto uniti cinesi, giovani, studenti e lavoratori, tutti sfilare in segno di protesta “contro il razzismo”.
Ma se va da sé che “nessuno può essere toccato”, e che certi fatti esecrabili vadano perseguiti e penalizzati in maniera rigorosa, è altrettanto evidente che enfatizzare l’accaduto può solo creare falsi allarmi.
Come non essere d’accordo allora con l’editoriale di Luigi Piccolo, pubblicato sul settimanale in edicol “Umbria Settegiorni”, che ha il merito di mettere in guardia contro quegli allarmi sociali che potrebbero avere come risvolto una propagazione dell’immagine della città del tutto negativa. Scrive Piccolo: «Una semplice lite, di quelle che nella grande maggioranza dei casi prende spunto da motivi banali, atti di gelosia, antipatie reciproche, tra i giovani, è cosa di tutti igiorni. A Perugia, piccola città multietinica, affollata da studenti stranieri, è accadutoun episodio meritevole di commento,p er le conseguenze che il fatto, divenuto di cronaca, ha generato. Nella denuncia in questura i due studenti cinesi hanno riferito di essere stati avvicinati da un gruppo di coetanei italiani, che prima li hanno accerchiatie poi li hanno malmenati. L’aggressione, dai contorni apparentemente razzisti, è stata così vigliacca e violentada aver indotto altri due italiani ad intervenire in difesa degli stranieri. I due ragazzi cinesi sono stati prima accompagnati alla polizia municipale e poi trasferiti all’ospedale per controllidi routine. In tutte le edicole sono apparsi glistrilloni del fatto divenuto di cronaca… E così un semplice diverbio tra giovani è divenuto un caso di cronaca, rischiando di innescare una catena di reazioni negative. Perugia è una città universitaria e gli studenti sono un bene prezioso per la collettività economica e culturale. Nel passato la nostra città ha già “pagato” a causa di un grave fatto di cronaca avvenuto nell’ambiente universitario, amplificato dai media nel mondo, e non merita altre forme di pubblicità negativa.I ragazzi cinesi a Perugia sono tantissimi ed in crescita, si comportano in modo esemplare e sono importanti per le nostre università, dunque consideriamo quanto accaduto una “scaramuccia” da dimenticare».