In quattrocento per contendersi quattro posti da docente.
È successo ieri, mercoledì 15, all’istituto di istruzione superiore Giordano Bruno dove in centinaia hanno invaso l’aula magna della scuola, che scoppiava a tal punto da non consentire di proseguire. La preside, Rosalia Monaco, è quindi stata costretta al fermo amministrativo della procedura per ragioni legate alla sicurezza e al sovraffollamento di un luogo con una capienza di circa 220 persone.
Le proteste non hanno tardato a farsi strada tra le bocche di chi era arrivato anche da lontano per quel posto a tempo determinato da 300 euro al mese, alcuni si sono limitati a urlare all’indecenza e altri, invece di andarsene, si sono seduti per rivendicare il loro diritto di essere lì e di concorrere per una tanto agognata assunzione.
Fatto sta che la dirigente si è vista costretta a far intervenire le forze dell’ordine per sgomberare l’alula: “Si stava approssimando l’orario della ricreazione, qui abbiamo 1.200 studenti e non potevamo consentire ad altre 300 persone di stare dentro”.
Le cause di tale afflusso sarebbero probabilmente da attribuirsi ad un email inviata per sbaglio anche a chi non doveva essere convocato, a chi non ha abilitazione per il sostegno e a coloro che, avvisati all’ultimo minuto, si sono visti costretti a portarsi appresso addirittura i figli.
La soluzione è stata quindi quella di rimandare il tutto accertandosi che, la prossima volta, la procedura venga eseguita seguendo le normative vigenti che prevedono la chiamata di 20 persone alla volta.
Uno sbaglio che costerà caro anche ai ragazzi visto che ci vorrà tempo per sistemare il tutto, tra nuove convocazioni e colloqui non si riuscirà a finire prima delle vacanze di Natale.