“Da 250 anni l’Almanacco Barbanera, sempre al passo con i tempi, è specchio della realtà italiana”. Lo ha detto l’antropologa Maria Luciana Buseghin durante un incontro organizzato dal Rotary Club Perugia Est (presieduto dall’ing. Pio Castori) e incentrato sulla storica pubblicazione nata a Foligno.
“Il primo lunario Barbanera – ha detto l’esperta ripercorrendone la storia – risale al 1762. Si trattava di fogli che raccoglievano utili consigli per i contadini e l’attività nei campi”.
Con il tempo la pubblicazione si arricchì di contenuti divenendo un vero e proprio almanacco. All’inizio veniva stampato da varie tipografie folignati poi venne acquisito da Campitelli e infine dall’Editoriale Campi che lo pubblica tutt’ora.”Gli argomenti trattati dal Barbanera – ha spiegato ancora Maria Luciana Buseghin – nei secoli si sono aggiornati senza però tralasciare i vecchi consigli della tradizione contadina, scritti in rima per facilitarne l’apprendimento”.
L’esperta ha anche ricordato che, essendo pubblicato sotto lo Stato Pontificio, il Barbanera affiancava alle sue previsioni commenti su come i fatti descritti potevano anche non avverarsi: un modo per tutelarsi dalla censura ecclesiastica.
“È soprattutto nei dialoghi fra Barbanera e il suo discepolo Silvano – ha spiegato l’antropologa – che l’almanacco si configura come un vero specchio della realtà, poiché vengono trattati gli argomenti più caratterizzanti di ogni epoca”.
All’incontro era presente anche la coordinatrice del Barbanera Maria Pia Fanciulli che ha sottolineato il forte radicamento dell’almanacco nella cultura italiana. “Nell’anno del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia – ha detto Fanciulli – si è anche avviato uno studio sull’influenza che l’almanacco ha avuto nell’unificazione della lingua italiana”. A questo proposito la coordinatrice ha ricordato come il Barbanera sia stato oggetto di saggi e citazioni da parte dei più grandi scrittori italiani, fra cui Gabriele D’Annunzio e Umberto Eco.
Per i suoi 250 il prossimo 11 aprile il Barbanera sarà ricordato da un apposito francobollo commemorativo del valore di 60 centesimi. Mostrerà un ritratto del leggendario Barbanera e il primo Lunario stampato assieme al sole, la luna e immagni di lavori nei campi.