Ottimisti, assertivi e fiduciosi nelle proprie capacità. I giovani italiani sembrano essere lontani da certi luoghi comuni che li dipingono come fortemente insicuri e poco autonomi.
Almeno a guardare i risultati del III Rapporto nazionale della Fondazione Italia Orienta dal titolo “Giovani e Carriere – Le caratteristiche personali importanti nelle scelte educative e professionali” presentato oggi a Roma nella Sala dei Mosaici dell'Ufficio d'Informazione in Italia del Parlamento Europeo.
La Fondazione ha somministrato a un campione di studenti appartenenti alle classi IV e V di scuole Superiori di tutta Italia (1.334, di cui 1.153, 86,4%, quelli che hanno risposto) cinque questionari, ciascuno con una nutrita batteria di domande, per scandagliare opinioni, emozioni e comportamenti in relazione alle loro esperienze di vita.
E i ricercatori definiscono le conclusioni a cui sono giunti incoraggianti. “Il buon grado complessivo di 'internalizzazione', che riflette la disposizione a considerare gli eventi come essenzialmente prodotti dalle proprie scelte e azioni, piuttosto che da cause esterne, testimonia – spiegano – una globale capacita' di assunzione di responsabilà e di propensione a interrogarsi sui propri mezzi e a potenziarli”. I ragazzi appaiono più ottimisti e si sentono più “autoefficaci”rispetto alle ragazze. Queste ultime appaiono più pronte a utilizzare il sostegno sociale e la spiritualita' nel far fronte agli eventi negativi, mentre i ragazzi sembrano fare maggiormente ricorso all'assunzione di una prospettiva positiva e alla risoluzione concreta dei problemi. Per quanto concerne le differenze di area geografica, i ragazzi del Sud Italia appaiono più autoefficaci e più ottimistirispetto ai loro coetanei sia del Centro che del Nord. “Questo – osservano i ricercatori – appare sorprendente alla luce del contesto socio-culturale meno privilegiato che caratterizza il Meridione. Tuttavia è possibile ipotizzare che sia proprio il contesto maggiormente disagiato e piu' povero di opportunità a determinare un maggiore sforzo di adattamento dei ragazzi attraverso le risorse personali”.
Guardando la tipologia di Istituto, le buone dotazioni individuali riguardano gli studenti di tutte le categorie scolastiche. “Se solo nell'ambito degli istituti professionali i punteggi appaiono leggermente più bassi in termini di percezione soggettiva della propria efficacia, va invece sottolineato – concludono i ricercatori – come gli studenti degli Istituti tecnici mostrino livelli di autoefficacia, assertività ed ottimismo comparabili con quelli dei licei”.