Dopo i terribili fatti di Genova anche in Umbria serpeggia la paura. Sui social è tutto un rilanciare di foto e di allarmi per i tanti ponti e viadotti ridotti male, che almeno dovrebbero essere monitorati. Le richieste di intervento e le tante segnalazioni giungono a raffica. Tanti allarmi che alla fine l’Anas ha sentito il dovere di fare il punto della situazione. In merito alle segnalazioni relative al viadotto che sovrappassa la E45 in corrispondenza dell’innesto del raccordo Perugia-Bettolle, in località Ponte San Giovanni, nonché al viadotto “Toano”, sulla SS675 a Terni.
[[{“fid”:”23096″,”view_mode”:”default”,”fields”:{“format”:”default”,”field_file_image_alt_text[und][0][value]”:false,”field_file_image_title_text[und][0][value]”:false},”type”:”media”,”attributes”:{“style”:”height:194px; width:300px”,”class”:”file-default media-element”},”link_text”:null}]]Come riporta il Corriere dell’Umbria “A Perugia sarà oggetto di risanamento da parte dell’Anas lavori già appaltati e programmati a settembre il viadotto che sovrappassa la E45 in corrispondenza dell’innesto del raccordo PerugiaBettolle. Un pilone mostra da mesi lo scheletro in ferro e sono stati segnalati già dallo scorso giugno dal geometra Roberto Davoli pezzi di cemento caduti sull’asfalto. L’ente nazionale per le strade parla di “fisiologico deterioramento degli strati superficiali del calcestruzzo, causato nel tempo dagli agenti atmosferici, che non influisce sulla staticità dell’opera. Gli interventi di risanamento sono programmati nell’ambito delle normali attività di manutenzione straordinaria”. Un altro allerta circolato via web relativo cavalcavia di Collestrada, sempre sulla E45, è invece datato: Anas è già intervenuta con un consolidamento lo scorso anno. Anche qui: deterioramento superficiale “senza alcuna implicazione statica”. Quella che poteva sembrare una fessura aperta lungo una delle travi “era in realtà uno spazio (giunto tecnico) tra due strutture portanti separate e indipendenti l’una dall’altra, realizzate in epoche diverse”. Sulla Perugia-Bettolle sono attesi i lavori in ritardo per i problemi legati alle imprese appaltatrici sul viadotto Genna: neanche in questo caso si rilevano problemi di staticità ma solo al manto stradale. Interventi su asfalto e soletta. Le buche si ripresentano da due anni nonostante già quattro interventi per tapparle. E’ l’ennesimo ritocco a un cantiere che pare infinito. A Terni a chiedere controlli è stato l’assessore ai Lavori pubblici Enrico Melasecche per una vecchia crepa sotto il ponte di viale Eroi dell’Aria. Melasecche ha dato mandato ai tecnici comunali di compiere verifiche”.
«Tutte le opere in calcestruzzo sono soggette a deterioramento soprattutto a causa dell’anidride carbonica. Qui in Umbria c’è da dire che abbiamo meno opere ardite dal punto di vista strutturale, opere molto più semplici. Di certo siamo nel bel mezzo di un processo vero di degrado che va tenuto sotto controllo: i ponti vecchi vanno potenziati non solo con un effetto lifting ma a livello strutturale». Per l’ingegner Massimo Mariani, umbro, tra i maggiori esperti nel settore del consolidamento delle strutture, storico presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Perugia, dal 2011 consigliere nazionale del Cni e presidente degli ingegneri civili d’Europa, «manca un piano di manutenzioni nazionale a lunga scadenza che riguarda tutto il Paese perché, da sempre, i governi non guardano oltre il loro mandato temporale». Ma per risolvere in fretta il problema l’ingegner Mariani auspica interventi d’urgenza. «E per fare questo – dichiara al Corriere dell’Umbria – bisogna mettere mano alla burocrazia, un problema reale che va affrontato e vinto».