Agli utenti dell’acquedotto perugino, 38 comuni, sono arrivate o stanno arrivando delle bollette monstre con richieste di pagamento pesanti per le loro tasche.
La spiegazione fornita da Umbra Acque è che la nuova tariffa stabilita dall’Arera (Autorità per l’Energia Reti e Ambiente) e varata dall’Auri (Autorità umbra rifiuti e idrico) prevede che d’ora in poi il canone verrà stabilito in base alla composizione del nucleo familiare.
Ma come stabilire da quante persone è composto il nucleo familiare? Il gestore non ha i dati e quindi ha stabilito il numero medio di 3 e pertanto coloro che sono sotto questa soglia dovranno pagare bollette spropositate.
Naturalmente ciò genererà infiniti ricorsi da parte dei single e da quanti staranno sotto la soglia mentre ne beneficeranno i nuclei familiari numerosi.
Intanto però, dal momento che la decisione è retroattiva, bisognerà pagare anche il 200% in più.
La soluzione escogitata da Umbra Acque, per evitare i ricorsi, è che dopo tre anni procederà ai conguagli.
Nelle stanze dell’amministrazione comunale qualcuno pensa che sia una pillola avvelenata per le prossime elezioni.