La sicurezza della strada Pievaiola rischia di finire sul tavolo della procura. Il comitato di cittadini che da anni si batte per la manutenzione di una delle arterie più transitate del territorio, ha preso carta e penna e inviato un sollecito a istituzioni regionali e provinciali con cui si lancia l’ultimatum per mettere mano ai lavori sulla strada.
“Dieci giorni di tempo poi, a fronte di mancanza di risposte – spiega il portavoce Augusto Peltristo sul Corriere dell’Umbria – saremmo costretti a rivolgerci alla magistratura per tutelare i nostri diritti e ognuno ne risponderà per la propria competenza”. Il comitato si dice molto preoccupato della situazione delle arterie di collegamento della regione. “I lavori di adeguamento e miglioramento del tratto Strozzacapponi e Fontignano sono bloccati – si legge nel sollecito – la manutenzione ordinaria delle strade è praticamente assente”.
A quanto si legge nell’articolo “E’ rimasto lettera morta il protocollo d’intesa firmato nel 2013 da Regione, Provincia di Perugia e Comuni interessati. A fine 2017 era stata consegnata una petizione all’assessore regionale Giuseppe Chianella: quattromila firme raccolte in pochi mesi per rimarcare i disagi che si erano venuti ad amplificare con la mancata realizzazione del progetto. Delle sette rotatorie previste solo una è in fase di realizzazione, mentre del rifacimento del manto stradale, della segnaletica orizzontale e verticale e delle piste ciclabili ancora non si vede l’ombra. “La situazione sicurezza sta diventando drammatica – spiegano i cittadini – vogliamo sapere a che punto sono i progetti, a chi sono stati affidati, entro quanto tempo devono essere consegnati e da quale stralcio si è deciso di iniziare i lavori. Soprattutto evidenziano vogliamo conoscere le tempistiche dell’intervento”. L’inizio del nuovo anno scolastico (l’estate ha rappresentato l’ennesima occasione mancata per fare qualcosa) ha portato con sè i disagi di sempre: lunghe code, scarsa visibilità, manto stradale in dissesto. “La sicurezza è un diritto di tutti”, dice il comitato. Che questa volta è disposto ad arrivare davanti a un giudice”.