Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari, consiglieri regionali del Gruppo Movimento 5 Stelle, hanno avanzato un’interrogazione alla Giunta per sapere se “davvero la Regione consideri corretta l’assegnazione delle casette di legno ai soli danneggiati rientranti nella ‘tipologia E’ in esito alla verifica di agibilità, e non anche alle famiglie titolari di immobili parzialmente inagibili ‘tipo C’ e ‘tipo D’ che, stando alla classificazione della Protezione Civile, non avrebbero comunque possibilità di pronto intervento o rapida realizzazione di misure per il ripristino dello status quo ante. Se anche per costoro si prevedono tempi molto lunghi per le relative ricostruzioni, per quale motivo dovrebbero essere costretti a vivere nei container?”.
La richiesta arriva a seguito delle comunicazioni rilasciate in Aula il 22 novembre da parte di Catiuscia Marini in cui emerse che “(…) le Regioni, in attuazione dell’accordo nazionale di intesa con il dipartimento di Protezione Civile e sempre con i Comuni, si occupano della realizzazione delle aree per le sistemazioni di abitazioni di emergenza, che ne avranno diritto esclusivamente i cittadini le cui case sono classificate E, quindi quei cittadini che per i danni subiti si presuppone un periodo medio-lungo per rientrare nelle loro abitazioni, e quindi questi cittadini avranno diritto a delle soluzioni abitative di emergenza”.
Stando alle affermazioni del presidente della Regione, dunque le nuove casette saranno assegnate soltanto a chi abbia subito danneggiamenti di ‘tipo E’ (inagibilità totale), fatto tuttavia ampiamente confutabile, giacché significherebbe che chi avesse subito rilevanti forme di inagibilità (tipo C-D), non avrebbe possibilità di pronto intervento o rapida realizzazione di interventi per il ripristino dello status quo ante; costoro dovrebbero pertanto ricorrere per lungo tempo ai famigerati microcassoni -senza bagno interno- oppure individuare case in autosistemazione, eventualità però impraticabile in loco nei centri terremotati, poiché la concreta disponibilità è scarsa.
“Frattanto – si legge nel documento dei 5Stelle – l’attesa per le nuove casette di legno appare ingiustificatamente ancora troppo lunga, eccezion fatta per alcune famiglie di allevatori che, forse, riusciranno auspicabilmente ad avere un tetto in loco entro Natale grazie a un bando indetto dalla Regione Umbria medesima, con ristretti termini di consegna”.