Alberghi evasori della tassa di soggiorno. Un ammanco da 150mila euro.
L’imposta di soggiorno è un contributo a carico degli ospiti degli hotel o dei bed and breakfast che varia in base ai giorni di permanenza nella struttura. Sta agli albergatori versare poi quanto ricavato al Comune di appartenenza.
Sembrerebbe però che, oltre quaranta strutture alberghiere, sarebbero finite nel mirino della Corte dei Conti dell’Umbria che, in seguito all’indagine avviata dalla Procura della Repubblica, ha deciso di passare al setaccio i cosiddetti “furbetti” della tassa di soggiorno.
Da quanto emerso dalla segnalazione inoltrata al Comune di Perugia, nel 2016 erano stati riscossi solamente 790.293 euro grazie al contributo di 298 strutture con un ammanco si circa 150.000 euro. Dato che nel rendiconto era stato precedentemente prevista una cifra di 938mila euro.
Ben sessanta alberghi nel 2016 e nel 2017 non versarono l’imposta di soggiorno, mentre altre 43 strutture erano in regola solo in maniera parziale con i versamenti.
Ad oggi alcuni di essi hanno regolarizzato la propria posizione e così l’ammanco è sceso a 33mila euro mentre ne mancano ancora 75mila all’appello.