Nuovi allarmi dalla piazzola della E45, e per la precisione dall’area di sosta di Pieve Santo Stefano. Il materiale franato infatti, non era fatto di roccia e detriti di scavo, ma è risultato essere una miscela, classificabile come rifiuto pericoloso, nella quale è presente anche l’amianto in una concentrazione superiore di ben tre volte rispetto ai limiti di legge.
E se si parla di inquinamento si pensa subito alla contaminazione di falde acquifere che potrebbe dunque interessare anche l’Umbria. Solo un’ipotesi per il momento, ma l’allerta è alta trattandosi di un materiale altamente cancerogeno e per questo dovrà essere effettuata un’altra perizia. Prosegue dunque l’inchiesta.
Intanto tuonano i politici: la Lega chiede una campionatura della E45 anche sul tratto umbro e il senatore Luca Briziarelli promette di portare la questione in commissione ambiente, mentre il Movimento 5 Stelle ha informato direttamente gli uffici del ministero dell’Ambiente rivolgendosi al sottosegretario Michele Dell’orco.