E dunque si dovrà aspettare almeno fino al 2020 per poter vedere di nuovo la stazione ferroviaria di Ponte San Giovanni rimessa a nuovo e sgombra di cantieri. Il completamento era preventivato per la fine del 2017.
Ma invece ci vorranno almeno 7 anni in tutto per compiere l’opera iniziata nel 2013. Allora si parlò del potenziamento complessivo dello scalo per assicurare maggiore regolarità alla circolazione grazie alla riduzione dei tempi di incrocio e di sosta in stazione. Si trattava anche di adeguare la stazione a standard europei di sicurezza dei viaggiatori, inclusi quelli a ridotta mobilità, per i quali sarebbero stati realizzati ascensori a servizio dei binari e percorsi tattili.
Per il progetto relativo alla “sistemazione a piano regolatore della stazione di Perugia-Ponte San Giovanni” furono stanziati dapprima 13 milioni di euro, di cui 8 a carico di Rfi e 5 quale contributo della Regione. La ripartizione era prevista dall’appendice alla convenzione tra Regione, Comune e Rfi siglata il 3 luglio 2012. Ad oggi, però, l’impegno economico della sola Rfi relativamente ai lavori appaltati è di circa 12 milioni. I maggiori costi sono spiegabili anche con esigenze di adeguamento alle ultime soluzioni tecnologiche (in particolare, gli apparati computerizzati per la gestione della circolazione in stazione nel frattempo sono diventati più sofisticati).
I problemi erano spuntati dopo che la società cooperativa Acmar, aggiudicataria dell’appalto, aveva presentato domanda di concordato preventivo al tribunale di Ravenna. La Rfi, per evitare la paralisi dei lavori a tempo indeterminato, aveva proposto una soluzione transattiva per velocizzare la restituzione del cantiere. Rescissa la convenzione n. 80/2013 con Acmar, i lavori ripresero a settembre 2015 dopo un’interruzione di circa tre mesi per attivare i nuovi contratti. Da allora si opera per fasi funzionali, con l’interruzione continuativa di un binario per volta in modo da garantire la regolarità della circolazione ferroviaria.
Ad oggi è completato il rinnovo dei binari 2 e 5 con posa di nuovi deviatori; realizzato il terzo marciapiede tra i citati binari con pensilina per la sosta, illuminazione a led, il sottopassaggio e le rampe delle scale sul primo e terzo marciapiede. La futura fase funzionale da concludere nel 2018 riguarda la bonifica degli ordigni bellici sul primo marciapiede, un nuovo primo marciapiede con pensilina e illuminazione a led, l’attivazione dei nuovi ascensori per disabili sul primo e terzo marciapiede, il rinnovo e il riposizionamento dei binari 1 e 4, una nuova elettrificazione di tutti i binari. Nel 2019 si prevedono il rinnovo del binario 3, un nuovo secondo marciapiede e il sistema di gestione computerizzata di ultima generazione.
Si arriverà dunque a finire e smantellare tutto nella prima metà del 2020, ovviamente “salvo imprevisti”.