Sono più di un centinaio gli appartamenti realizzati a Perugia con i soldi del Giubileo del 2000 che attualmente versano in uno stato precario.
Dopo i 140 appartamenti dell’Inail di San Sisto, adesso spunta fuori un altro palazzo, in via Martiri dei lager, dietro la stazione di Fontivegge.
Il palazzo versa in stato di abbandono, completamente disabitato da tempo. Nel 1999, data di costruzione, era stato pensato per rispondere alle logiche di uno studentato, quindi appartamenti rivolti a studenti, ma anche a personale universitario come docenti, tecnici ed altro.
Si tratta di opere realizzate con i fondi del Giubileo da parte dell’Inail.
Soldi pubblici che poi l’Inail ha trasferito al fondo I3-università, nelle disponibilità di Invimit Sgr.
Dieci piani di un palazzo moderno che non riescono a trovare richiesta di affitto.
Sarebbero stati già compiuti un paio di tentativi da parte di Inail e Invimit, al fine di individuare chi fosse interessato, tenuto conto della destinazione, ma per ora nessuno si è presentato all’appello. Intanto l’intero immobile è chiuso, sigillato, anche perché per molto tempo è stato oggetto di invasioni barbariche da parte di individui che vi entravano e uscivano utilizzandolo come punto di ritrovo e di riparo.
Sulla vicenda c’è da registrare anche una Interrogazione a risposta immediata in Commissione Finanze da parte dell’onorevole Adriana Galgano (nella foto). “Al Ministro dell’economia e delle finanze – Per sapere – premesso che: in una zona semicentrale del comune di Perugia, nel quartiere Fontivegge, è situato un immobile, oggi di proprietà di Invimit Sgr, facente parte del complesso edilizio Ottagono, acquistato dall’INAIL nel 2000 con i fondi del Giubileo; l’area, facilmente accessibile con i mezzi di trasporto privati e ben servita da quelli pubblici, si contraddistingue per essere stata una delle prime espansioni di Perugia nell’ambito produttivo. Successivamente, a partire dagli anni ’90, ha acquisito sempre più una vocazione di tipo mista, prevalentemente di tipo residenziale; l’edificio, realizzato nel 1999, risulta attualmente libero e destinato prevalentemente ad uso residenziale, con alcune porzioni ad uso commerciale e direzionale. Esso si eleva, con una superficie lorda commerciale di mq 3.242 e con una struttura in cemento armato, su nove piani fuori terra ed uno interrato: al piano terra sono ubicati negozi, al primo piano uffici, mentre ai piani dal 2o all’8o le unità residenziali; da 17 anni l’immobile è ormai completamente abbandonato e, nonostante l’interesse di soggetti privati e pubblici manifestatosi nel tempo, non è mai stato possibile stabilire un rapporto di interlocuzione risolutivo con l’Inail; varie iniziative sono state portate avanti dalle amministrazioni comunali di Perugia succedutesi, al fine di individuare soluzioni condivise tra comune, Ater e Inail; nel 2015 si era ipotizzato un accordo tra Inail e comune per fare una residenza di trenta appartamenti, con canone concordato per le famiglie delle forze dell’ordine, ma purtroppo l’iniziativa (che avrebbe trovato il favore anche dei residenti e delle associazioni che si battono da anni per liberare il quartiere dalle attività illecite ivi praticate, come lo spaccio di droga e lo sfruttamento della prostituzione) non è andata a buon fine; il lungo periodo di inutilizzo non solo ha deteriorato la struttura, ma ha incrementato il degrado del quartiere di Fontivegge, già considerato zona ad alto rischio di criminalità della città; oggi l’immobile, nonostante la delimitazione della proprietà, è diventato rifugio per i «mal viventi» della zona; Invimit Sgr, società di gestione del risparmio del MEF, nel 2016 ne ha acquisito la proprietà; una riqualificazione del bene in questione avrebbe un evidente impatto positivo sia sull’economia locale sia sulla sicurezza del quartiere –: di quali elementi disponga il Governo circa la situazione di tale immobile pubblico e delle azioni che si intenda adottare per la riqualificazione medesimo, nonché dei tempi di realizzazione”.
“Presentare esposti alla magistratura non solo non risolve il problema dell’area dell’ex Ottagono di Fontivegge ma rischia di allungare a dismisura i tempi della soluzione e di aggravare i costi a carico dei cittadini. Noi di Blu stiamo continuando a lavorare con serietà, insieme a tanti altri nel quartiere, per riportare residenti e studenti nello stabile così da dar vita e lavoro a questa bella zona della città”. Così Adriana Galgano, presidente di Blu – Bella Libera Umbria, che durante la scorsa legislatura alla Camera dei deputati, aveva discusso un’interrogazione proprio sull’ex Ottagono dopo le segnalazioni ricevute da Chiara Pasquale e Bruno Perella. Grazie a quell’interrogazione, il Governo aveva preso l’impegno di riqualificare l’immobile. E’ stato però solo grazie al lavoro costante della deputata e di Bruno Perella che si è riusciti a sgombrarlo dalle occupazioni abusive.
“Quello portato avanti è stato un percorso lungo e difficile, durato oltre un anno – aggiunge Galgano – E le sbarre cui si fa riferimento, sono il risultato di una prima bonifica dell’ex Ottagono ottenuta da noi poiché in precedenza era occupato da soggetti senza fissa dimora e teatro di azioni illecite. Quelle sbarre sono il risultato del nostro lavoro, non solo lì per caso. Chi ci verrebbe ad abitare o lavorare se sapesse che malintenzionati possono entrare quando vogliono? Continueremo a lavorare con impegno finché non vedremo l’ex Ottagono utilizzato in tutte le sue potenzialità . E’ un tassello fondamentale della riqualificazione di Fontivegge alla quale la politica, tutta, dovrebbe dare risposte serie invece di fare esposti e video che danneggiano ulteriormente un quartiere che potrebbe essere un punto di forza della città”.