E così si scopre che a Perugia un terzo delle multe per divieto di sosta viene elevate dagli ausiliari Sipa.
Per gli automobilisti perugini c’è poco da stare allegri. Questi “omini blu” che controllano la sosta negli stalli a pagamento sono molto efficienti.
Ma si capisce il perché: portano un sacco di quattrini all’azienda madre, che per questo c’è da credere che li incentivi ad agire in maniera spregiudicata. E così questi pseudo fustigatori, affetti dalla sindrome del vigile urbano, non si fanno certo pregare. Si posizionano in maniera discreta nelle aree con strisce blu. Attendono che il malcapitato automobilista si allontani e tac, appioppano il foglietto sotto il tergicristallo. Per poi dileguarsi evitando discussioni e fastidi di sorta.
Ecco quali sono i bilanci relativi alle contravvenzioni della società che gestisce i parcheggi in tutta la città. Circa 18mila contravvenzioni all’anno comminate senza pietà a chi non paga il ticket oppure a coloro che hanno il biglietto che è scaduto.
Del resto hanno tutto l’interesse per “infierire” senza pietà. Fra il Comune e l’azienda che ha in concessione i posteggi infatti c’è un accordo che un paio di anni fa alcuni consiglieri comunali non esitarono a definire «capestro». Già perché la società Sipa continua a percepire una bella fetta per ogni contravvenzione incassata (e si parla di circa tredicimila annue sulle 18mila elevate). Un importo che ha subìto diversi adeguamenti con gli anni legati all’indicizzazione Istat e che ormai sfiora i 17 euro. E tutto ciò nonostante la possibilità di pagare la sanzione con il 30% di sconto per chi paga entro cinque giorni. Ma a Sipa ne vanno comunque 17 indipendentemente dal fatto che si paghi o meno con lo sconto. E intanto sono in arrivo altre 270 strisce blu.
E pensare che soluzioni alternative ci sarebbero, per evitare di stare ad angariare i poveri automobilisti fatti rientrare malgrado loro fra le voci attive del bilancio comunale e considerati sempre alla stregua di un bancomat da spremere fino in fondo.
L’esempio viene dal un altro Comune dell’Umbria.
Da qualche mese infatti Città di Castello si è vestito di nuovi parcheggi gratuiti. Sorgono nel centro storico tifernate, al posto dei pallai dei Frontoni dove si giocava a bocce. L’investimento sfiora i 30 mila euro.
Con tale intervento sono stati definitivamente smantellati tre campi dismessi che in passato erano curati dall’Associazione Bocciofila Pensionati Frontoni. È stata inoltre installata la segnaletica verticale e orizzontale per l’individuazione degli stalli di sosta.
Come chiamarlo, se non un “servizio al cittadino”, che invece di angariare le persone gli va incontro.