Sono oltre 300 le imprese perugine che in questo momento sono “sotto esame” da parte della prefettura. Un esame accurato, necessario all’arrivare della data di scadenza dell’iscrizione per poter continuare ad essere considerato un partner per le opere pubbliche. Meglio dunque aspettare qualche settimana o mese in più ma essere completamente e definitivamente in regola, piuttosto che essere prima ammessi e poi cancellati. Questa, la direttiva impartita dal prefetto Claudio Sgaraglia e dunque il criterio che sta guidando gli uffici tecnici della prefettura di Perugia per quanto riguarda un’operazione molto importante e delicata, quella cioè di aggiornare e dunque iscrivere nuovamente le aziende che hanno fatto domanda di iscrizione alla “white list” della prefettura.
La lista, che si ha in tutte le prefettur, è stata istituita nel 2012 e poi resa operativa con il decreto ministeriale del 18 aprile 2013, è determinante per tutte le aziende che lavorino nel settore pubblico e che dunque si pongano come “fornitori e prestatori di servizi ed esecutori di lavori” per i quali c’è la certificazione che non siano “soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa”. Centinaia, migliaia le aziende iscritte all’elenco della prefettura di Perugia. Un elenco che, secondo i canoni della trasparenza amministrativa, è consultabile proprio sul sito Internet della prefettura. Un elenco particolarmente aggiornato, se si considera che la data dell’ultimo aggiornamento è quella del 27 novembre 2018. Dunque, come scrive Il Messaggero, una fotografia importante sullo stato dell’arte per quanto riguarda la situazione legata a tutte le misure preventive in materia di lotta alle infiltrazioni criminali.