Circa il 5% degli operatori scolastici è precario ed è una condizione che accomuna tutte le regioni italiane. Per questo ieri, dinanzi alle prefetture di Perugia e Terni, molti insegnanti si sono ritrovati per manifgestare la loro rabbia per una condizione che dura da anni nonostante che all’inizio del prossimo anno scolastico si prevedano molte cattedra scoperte.
Il settore più in difficoltà è quello del sostegno dove la metà dei docenti sono precari ed è un doppio danno sia per chi lavora che per chi è assistito in quanto ogni anno si trova davanti una persona diversa.
Altri problemi nasceranno con la richiesta di autonomia delle regioni del nord per cui sarà difficile anche trovare una soluzione lavorativa in altre regioni.
Una delegazione di insegnanti accompagnata da sindacalisti è stata ricevuta in prefettura e la richiesta è stata di inserire i supplenti di terza fascia con tre anni di insegnamento.
Comunque entro l’anno dovrebbero essere anche sbloccati i concorsi el’abilitazione all’insegnamento ma il momento più critico sarà con l’inizio del nuovo anno.