Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato, «un quattrocentista smarrito nel Seicento» secondo la definizione di Adolfo Venturi, è il protagonista di una grande esposizione nel Complesso monumentale di San Pietro in Perugia (8 aprile-1 ottobre 2017, a cura di Cristina Galassi e Vittorio Sgarbi). Dopo duecento anni viene finalmente riunita la sequenza di diciassette opere realizzate per l’abbazia, grazie al prestito della stupefacente Immacolata concezione del Louvre, requisita nel 1812 da Dominique-Vivant Denon, «occhio di Napoleone» e primo direttore del museo parigino. Un’occasione storica e irripetibile per approfondire la figura del Salvi, erede di Raffaello e Perugino in dialogo con le istanze barocche e naturalistiche del suo tempo. Documenti inediti e fonti d’archivio forniscono nuovi dettagli sulla vita dell’artista e sull’ambito delle sue committenze, mentre capolavori provenienti da musei e collezioni private entrano in un serrato e spettacolare confronto con i Tesori della Galleria d’Arte di San Pietro, fra cui opere dello stesso Pietro Vannucci e dello Spadarino.
Cristina Galassi. Professore di Storia della Critica d’Arte presso l’Università di Perugia, è stata docente presso l’University of Alberta ed è membro del Dottorato di ricerca in Storia, arti e linguaggi nell’Europa antica e moderna dell’Università di Perugia. Ha fatto parte di numerosi progetti di ricerca ed ha vinto il PRIN 2008, con il progetto: L’Iconologia di Cesare Ripa. Fa parte del comitato di direzione scientifica della rivista «Fontes», dei comitati di «Rivista d’Arte», «Studi di Storia dell’Arte», «Annali di Critica d’Arte», della Collana di Storia dell’Arte Moderna dell’editore Aracne. E’ condirettore della rivista internazionale di Studi «Birgittiana». E’ Direttore del Centro di Ateneo per i Musei Scientifici e consigliere della Fondazione per l’Istruzione Agraria di Perugia. Si è occupata di storiografia artistica, in particolare fra Sette e Ottocento, biografie d’artisti, letteratura di viaggio, riviste d’arte, museologia, con particolare attenzione per l’area umbra. I suoi studi hanno incluso numerose pubblicazioni su argomenti di scultura lignea e storia dell’arte umbra, sulle dinamiche del collezionismo, della dispersione e della conservazione del patrimonio artistico, per la ricostruzione dei contesti storico-letterari e della committenza delle opere d’arte. Autrice di monografie su Palazzo Trinci a Foligno, sulle requisizioni napoleoniche in Umbria, sullo scultore Nero Alberti da Sansepolcro, sull’artista manierista Nicolò Circignani detto il Pomarancio, ha partecipato e organizzato numerosi convegni nazionali e internazionali, ha fatto parte del comitato scientifico e ha curato numerose mostre. E’ Tesoriere Nazionale della Società Italiana di Storia della Critica d’Arte.