Se vogliamo vedere il bicchiere un po’ pieno c’è da dire 110 cantieri sono stati ultimati e 150 famiglie sono rientrate nelle proprie abitazioni. Ma stiasmo parlando di piccoli numeri a fronte di 8000 edifici lesionati.
L’ufficio speciale per la ricostruzione (Usr) sottolinea comunque che sono solo un migliaio i progetti presentati rispetto agli 8 mila edifici danneggiati dal terremoto di due anni e mezzo fa.
Una parte della colpa va addossata certamente alla burocrazia e gli iter autorizzativi eccessivamente centralizzati e farraginosi, ma anche gli uffici tecnici che non si muovono con la celerità necessaria.
Addirittura delle mille pratiche presentate (appena il 12%), un terzo è carente di documentazione ed un altro terzo è fermo presso gli uffici comunali.
Comunque si fa sapere dall’Usr che la maggior parte delle pratiche si riferisce alle cosiddette lettere B ovvero danni lievi, mentre quelle riferite alla ricostruzione “pesante” sono le lettere E che al momento sono quasi 130, di cui 100 abitazioni e 30 attività produttive.