A conclusione delle indagini coordinate dalla procura di Perugia, disposte a suo tempo dal giudice Lidia Brutti e verificate dal nucleo operativo della Guardia di Finanza di Perugia nel periodo 2010- 2011, sono state coinvolte 4 aziende che operano nel settore scientifico ed industriale.
Le rispettive società ed i loro responsabili legali sono accusati di aver usufruito di agevolazioni con la scusante di crediti di imposta erogati da parte di Università e e Ministero per l’istruzione.
Le aziende coinvolte avrebbero realizzato falsi progetti e fatture ,di giro, utilizzando escamotage irregolari con l’aggravante di essere stati promotrici di “truffa aggravata ai danni dello stato e di dichiarazioni fraudolente.”.
L’avvocato Francesco Crisi, legale delle società in giudizio, ritiene che le accuse dedotte sono tutte ancora da dimostrare ed in particolare per quanto concerne i progetti di ricerca considerati non veritieri e con costi giustificati da indubbie fatture.
Il legale potrebbe basare la sua difesa sul fatto che le ricerche erano state autorizzate dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e come tale verificate con il brevetto. L’indagine della Finanza ha tenuto in considerazione i risultati dei documenti controllati a partire dall’anno 2004. A seguito della chiusura delle indagini sono stati indagati sei responsabili legali delle aziende coinvolte (sarebbero 4 ) e sequestrati i conti correnti delle società per un importo equivalente alla somma del danno che sarebbe di un milione di euro.