Si è tenuta questa mattina, venerdì 21 dicembre, alle ore 11, nella Sala Giunta di Palazzo Donini, a Perugia, la tradizionale conferenza-stampa di fine anno della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. VIDEO
All’incontro con la stampa hanno partecipato tutti i componenti della Giunta regionale.
Tanti e tutti molto importanti gli argomenti trattati. Dal caso Astaldi, al piano sanitario, al terremoto, con sullo sfondo un rapporto a dir poco problematico col Governo, soprattutto alla luce di una manovra finanziaria di cui ancora non si conoscono molti aspetti.
Su Astaldi la presidente Catiuscia Marini e l’assessore Giuseppe Chianella hanno fatto sapere che la Regione ha inviato una lettera al ministro Di Maio. La novità è, infatti, che della vicenda si occuperà il ministero dello Sviluppo economico.
Sulla ricostruzione dei paesi terremotati la Marini ha affermato che «il 2019 sarà l’anno in cui arriveranno il grosso delle domande per quella pesante. Avremo un incontro con i presidenti delle quattro Regioni subito dopo Natale. Al Governo chiederemo la semplificazione ulteriore delle procedure per la ricostruzione privata e attuazione per le opere pubbliche, perché ora siamo in presenza di un groviglio procedurale che rallenta la fase che va dalla progettazione all’apertura dei cantieri». E per quanto riguarda le infiltrazioni di umidità nelle casette, il dirigente Alfiero Moretti ha assicurato che «sono in corso tutte le verifiche per capirne la natura, ma anche subito gli interventi per ripararle».
Il vicepresidente della Regione, Fabio Paparelli, tracciando un bilancio, oltre che dei buoni dati sul turismo (+17% di arrivi e +11% di presenze nei primi 9 mesi del 2018, oltre i dati 2015 con 2700 letti in meno per via del terremoto), ma ha anche sottolineato i difficili rapporti col Governo a proposito del reddito di cittadinanza e delle decine d assunzioni in più promesse ma di cui ad oggi non si è visto nulla.
E a proposito di aiuto a chi versa in condizioni di disagio economico Paparelli ha detto: «L’Umbria si presenta con una programmazione sanitaria e di welfare completa e di primo livello». Quanto al Rei (reddito di inclusione) abbiamo ad oggi «il target è di 9.360 persone, con 3.500 famiglie destinatarie di interventi finanziari e di accompagnamento».
L’assessore Barberini ha rimarcato il quinto anno consecutivo dell’Umbria come regione benchmark in Sanità: «Questo – ha commentato Marini – farà sì che nel 2019 di certo avremo più risorse che nel 2018».
Inoltre, l’assessore Antonio Bartolini ha rivendicato il calo dei dipendenti della Regione, arrivati a poco più di mille con una spesa scesa in 8 anni da 67 a 53 milioni. Mentre sulla scuola «siamo ai vertici delle graduatorie – ha detto – per sperimentazione del progetto ‘0-6’, copertura delle borse di studio e minima percentuale di abbandono scolastico».
Sul fronte dei trasporti l’assessore Chianella ha parlato dei numeri record del Frecciarossa Perugia-Milano con oltre 160 passeggeri al giorno, rimarcando come «dopo aver ottenuto il ritorno del Frecciabianca a Spoleto, a gennaio riprenderà l’interlocuzione per far fermare i treni ad alta velocità anche ad Orte. Sempre a gennaio ci sarà il passaggio ufficiale della Ferrovia centrale umbra a Rete ferroviaria italiana: il pieno mandato per chiudere è stato dato all’amministratore unico di Umbria Mobilità dall’Assemblea dei soci nel corso dell’ultima riunione cui non hanno partecipato i Comuni di Perugia e di Spoleto.
L’assessore Fernanda Cecchini ha dato aggiornamenti sui pagamenti relativi al Piano di sviluppo rurale. «Avevamo iniziato male l’anno, ma ora siamo arrivati a 108 milioni versati da Agea e speriamo in altri decreti da qui a fine anno. Stiamo aprendo in questi giorni tutti i bandi relativi a investimenti per giovani, imprese agricole e trasformazioni con 50 milioni, a fine anno anche agriturismi per 2 milioni di euro».
Sui rifiuti, ha invece ribadito quanto recentemente affermato nella conferenza stampa per fare il punto su discariche e raccolta differenziata: «Dopo quanto successo a Gesenu nel 2015 poteva finire molto male, invece ad oggi abbiamo la differenziata al 65%, impianti nuovi e stiamo facendo i lavori per adeguare le discariche. tanto che neanche l’accordo con le Marche per la lavorazione di una piccola parte dei rifiuti da novembre non viene utilizzato e non verrà rinnovato».