Di Andrea Liberati (*) – Il dialogo preferenziale coi poteri forti e con le multinazionali ha da tempo offuscato il PD e buona parte della sinistra: Catiuscia Marini, presidente al tramonto della regione più povera del Centro Italia, non sorprende più. Anche oggi, quando, sulla stampa, ha nuovamente boicottato il Reddito di cittadinanza.
Le sue affermazioni, annunciate con enfasi, restano invece paradossali, provinciali, vecchie, specie in un’Italia grandemente impoverita, specie in un’Umbria dissanguata dalla consorteria trasversale degli affari, dalle maxicooperative di rapina, dalle tessere di partito. Un’Umbria spolpata, trasformata in osso buco della vecchia politica, deprivata di infrastrutture e lavori pubblici, con le piccole e medie imprese lasciate a se stesse.
Un quadro desolante in cui Catiuscia Marini tende semplicemente a conservare lo status quo, tenendo così nel disagio e nella disperazione troppe famiglie deboli, dimenticando come non esista Paese occidentale europeo privo di questo cruciale strumento di sostegno e di riattivazione sociale ed economica.
Se Catiuscia Marini davvero non riesce ad aiutare le persone meno abbienti di questa regione, se davvero non può mettersi a lavorare a testa bassa per superare problemi strutturali, creati dal PD stesso – come sui Centri per l’Impiego, infarciti di personale precario e finora senza un incisivo mandato – se Catiuscia opera in questa direzione, contro vento, contro la storia, noi viceversa continueremo a fare la nostra parte, con un supplemento di impegno in favore di un’Umbria più giusta e più solidale, certi di avere tantissimi al nostro fianco.
Attendiamo pertanto che la presidente di Regione passi dalle parole ai fatti, intestandosi la battaglia più classista della storia contemporanea, promuovendo un referendum contro il Reddito di cittadinanza, peraltro già annunciato da pezzi del PD, facendo more solito come i capponi …di Renzi.
Se costoro pensano che un simile spazio politico sia qualcosa di qualificante e volto al progresso civile e sociale, beh, davvero buona fortuna!
(*) M5S Regione Umbria