La giustizia in Italia funziona così: bisogna aspettare ben 8 anni per avere giustizia su episodi di violenza sessuale o molestie in modo tale che l’autore in tutto questo tempo ha potuto continuare a farlo. E naturalmente il Csm non ha niente da dire né da rimproverare agli uffici giudiziari lumaca.
A protestare una ex detenuta milanese passata per il carcere di Capanne, che ha accusato l’ex vice comandante della polizia penitenziaria del carcere perugino, Raffaele Argirò, denunciato per violenza sessuale.
La donna molestata si era decisa a denunciare l’accaduto dopo aver sentito le parole di Amanda Knox che, dopo l’assoluzione del 2011 aveva parlato dell’agente della penitenziaria, che faceva quasi sempre parte della sua scorta ai processi, dicendo che “era fissato col sesso e voleva sapere con chi avessi avuto rapporti e cosa mi piacesse fare sotto le lenzuola”.
I fatti contestati sarebbero accaduti tra il 18 dicembre 2006 e il 10 gennaio 2007, nel periodo in cui la donna fu detenuta a Capanne. Dopo anni di rinvii sono stati sentiti quasi tutti i testimoni citati dal pm Massimo Casucci ed è emerso che l’ex comandante ha “costretto o comunque indotto la stessa, in stato di soggezione psicologica derivante dallo stato di depressione sofferto a seguito della carcerazione, dall’assunzione di psicofarmaci in dosi rilevanti, a compiere atti sessuali”.