Il parcheggio dell’ospedale di Perugia potrebbe rinascere a nuova vita. Visti i continui atti barbarici che si registrano all’interno dell’area per la sosta delle macchine davanti al Santa Maria della Misericordia, i vertici dell’ospedale hanno chiesto, attraverso la Regione, un finanziamento da tre milioni di euro nell’ambito del piano delle opere di edilizia sanitaria. Attraverso questi soldi saranno creati altri 4-500 posti auto. La zona, ovviamente, è già stata individuata ed è quella di pertinenza dell’ospedale a fianco della struttura che ospita la mensa del Dipartimento di Medicina. Un ampliamento importante dato che in totale ci sono a disposizione 3.600 aree sosta, che lieviteranno dunque ad oltre quattromila.
Certo la cosa di per sé non incide sul piano sicurezza. Sull’area di circa sette ettari, di pertinenza dell’ospedale, manca, in tal senso, un intervento strutturale. Partendo dalle telecamere, che comunque non possono certo da sole risolvere una situazione complessa, sono piazzate su aree perimetrali intorno agli ingressi, quindi con un limitato raggio d’azione; altre ce ne sono ad esempio nel parcheggio Gambuli, in alto, sui pali della luce e sono state utilizzate in modo proficuo per risolvere alcuni casi.
A visionare le immagini sono gli uomini della Vigilanza umbra, che ogni tanto fanno un giro del perimetro del Santa Maria; anche loro, dunque, fanno quel che possono. Negli anni passati molto si era discusso intorno all’ipotesi di mettere a pagamento una parte del parcheggio, il che significherebbe poter garantire una presenza maggiore della vigilanza; di fronte alle alzate di scudi però, benché in molte altre città simili a Perugia la sosta sia a pagamento (caro, in certi casi), non se ne è mai fatto nulla.
Altre volte invece si è parlato della possibilità di creare un’area sorvegliata da destinare alle auto dei dipendenti; e tutti gli altri, come i pazienti, i loro parenti, gli studenti e così via? Nulla da fare. Chissà che una soluzione (parziale) non arrivi attraverso il nuovo Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile che il Comune tra poco avvierà alla fase di partecipazione. L’idea, già presentata ai vertici del Santa Maria, è quella di migliorare sensibilmente i trasporti da e verso l’ospedale con navette ogni 10 minuti in particolare verso la stazione Fontivegge e quella di partenza del Minimetrò. Fatto sta che i mezzi a disposizione della direzione dell’ospedale sono limitati e anche per questo qualche ora fa, dopo il furto di altre due auto, la Fp Cgil ha scritto una lettera a prefetto, Regione, Comune e forze di polizia per chiedere interventi.
A farsi sentire mercoledì è anche il Nursind di Perugia, il sindacato delle professioni infermieristiche: «A distanza di oltre due anni dalle nostre segnalazioni – è detto in una nota – prendiamo atto con rammarico che nulla è cambiato. Ci troviamo di fronte a innumerevoli episodi di piccoli furti, aggressioni, minacce, truffe e, sempre più spesso nelle ultime settimane, furti d’auto, vetri spaccati con furto di borse/zaini/chiavi, pezzi d’auto asportati, atti vandalici perpetrati ai danni di utenti, visitatori e dipendenti dell’Azienda Ospedaliera». Il Nursind propone l’attivazione di un tavolo tecnico con le istituzioni per trovare delle soluzioni «in modo da fornire tempestive e palpabili risposte che mettano al riparo cittadini e lavoratori da un fenomeno divenuto intollerabile. In alternativa, chiediamo che vengano presi provvedimenti immediati che prevedano l’implementazione di parcheggi numericamente idonei ad accettare le migliaia di presenze giornaliere (al momento assolutamente insufficienti per ospedale edUniversità), che siano sicuri e sorvegliati per tutti, anche riservati (per pazienti in particolari condizioni di salute e per dipendenti)».