All’Urban Live Music club di Perugia venerdì 16 novembre torna a Friday I’mk in rock un party inaugurato la scorsa stagione e che aveva subito goduto di un ottimo successo di pubblico: torna Get Down, il party di Black Music tutto da ballare!
Sessant’anni di musica in una notte, dal soul all’hip hop, dalla disco all’r’n’b passando per funk, edit e molto altro!
Dalla California Soul di Marlena Shaw a quella LOVE di Tupac, dallo Studio 54 a BedStu, da Philadelfia e la sua DISCO INFERNO all’Empire State di Jay Z e Alicia Keys, Donna Summer e Beyoncè, Lou Rawls e Kendrick Lamar, un treno che vi condurrà in un mondo incredibile…sarete circondati da una scenografia che vi farà immergere a pieno nell’atmosfera GET DOWN! E in più visual, Barrio Corner e altre sorprese…
In consolle
Fab. – Chiskee – Goldsmith – Cekera
Sabato 17 novembre un concerto eccezionale per Tangram: Nu Guinea presenta Nuova Napoli live band.
NU GUINEA
Massimo Di Lena e Lucio Aquilina – alias Nu Guinea – non sono due sconosciuti: il loro EP d’esordio risale al 2014 ed è il risultato di una ricerca finalizzata alla fusione di suoni diversi, dalla disco meno tradizionale e più “clandestina” (quella delle origini, dei basement newyorkesi, più vicina al funk) alla musica etnica, quella che per comodità si è soliti chiamare world music.
Il trasferimento a Berlino avviene quasi quattro anni fa, dettato più dal desiderio di risiedere in una città vivibile che facilita le relazioni interpersonali e la quotidianità spicciola che da quello di essere influenzati dalla sua vivace scena musicale.
Dopo l’EP World, The Tony Allen Experiments mette in scena l’incontro tra l’elettronica e le registrazioni originali della batteria di Tony Allen, il creatore, con Fela Kuti, dell’afrobeat.
E arriviamo al presente quando, per la loro etichetta NG, esce Nuova Napoli, titolo scelto in omaggio al film del 1982 No, grazie, il caffè mi rende nervoso, interpretato da Massimo Troisi e Lello Arena: ci troviamo di fronte a un viaggio quasi filologico all’interno di quel Napoli sound che uscì dalla città partenopea a metà degli anni settanta, fatto di blues, jazz-rock, influenze africane e tradizione rivisitata, e che ebbe tra i suoi alfieri Napoli Centrale, Pino Daniele, Tony Esposito, James Senese e Tullio De Piscopo.
Per la prima volta i Nu Guinea si aprono alla collaborazione con altri musicisti, giovani esponenti della nuova scena musicale napoletana, e l’esito è affascinante: ci troviamo immersi in quel suono che ha caratterizzato la nostra adolescenza (o almeno la mia) ma reso più attuale dalle esperienze elettroniche di Di Lena e Aquilina. Strumenti tradizionali, sintetizzatori, batteria elettronica e la bella voce di Fabiana Martone che canta in dialetto riescono a creare un ponte tra il passato e il presente, dando vita in ultima analisi a una contaminazione di qualcosa che in origine era già frutto di una contaminazione.
Tra i sette brani che compongono la raccolta, svetta l’uno-due di “Je vulesse”, il cui testo è un estratto della poesia “Je vulesse truvà pace” di Eduardo De Filippo, e “Ddoje facce”, canzone perfetta per una passeggiata nei vicoli del Rione Sanità. Del resto è proprio quello che i Nu Guinea raccomandano sulla loro pagina Bandcamp: ascoltare il loro disco perdendosi tra i vicoli di Napoli, tra panni stesi e Apecar di venditori ambulanti.
Prima e dopo il concerto in consolle
– Stefano Tucci
– Max-P
– Lorenzo Lavoratori