Senza dubbio un uomo ricco di fantasia il 35enne umbro condannato ieri a cinque mesi e 400 euro di multa per violazione degli obblighi di assistenza familiare. Lui, pur di sfuggire ai suoi impegni si era costruito una vita “parallela”, imbastendola con nomi famosi, occupazioni di prestigio, feste e anche qualche verosimile acciacco. Ma era tutto falso. Di vero ci sono i tre figli, la donna con la quale li ha messi al mondo, i lunghi anni di convivenza e il fatto che, come “certificato” dal giudice Alberto Avenoso, si sottraeva ai bisogni morali e materiali delle creature.
Tutto succede dall’ottobre 2013 a settembre 2014: i due hanno già due figli, nasce il terzo e convivono. A questo punto il 35enne annuncia in famiglia l’assunzione in Ferrari.
Un lavoro che continua a portarlo fuori, non permettendogli di assistere e sostenere la famiglia.
Ma lui in verità andava a Todi, da un’altra donna.
Denunciato per violazione degli obblighi di assistenza familiare finisce in tribunale. L’uomo è stato condannato anche a pagare una provvisionale di 4mila curo alla moglie, assistita dall’avvocato Roberto Di Iorio.
Ora è in corso un procedimento del Tribunale dei minorenni per la sospensione e revoca della responsabilità genitoriale. E anche l’amante, scoperto di moglie e figli, l’ha scaricato.