Sono partiti col botto i saldi estivi. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni persona spenderà in media 98 euro per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature scontate, in linea con gli scorsi anni.
Il valore atteso per questa estate di saldi è di 3,5 miliardi; saranno 15,6 milioni su 26 milioni le famiglie italiane coinvolte per una spesa media a famiglia di 227 euro. Lo sconto medio sarà del 30% fino ad arrivare a punte del 50% alla fine della stagione. Camicie, bermuda, t-shirt e costumi, insieme a sandali e sneakers – affermano Confcommercio e Federazione Moda Italia – saranno come sempre al centro delle attenzioni degli amanti del saldo. Si stima poi che aumenterà il numero di consumatori che indirizza le proprie scelte d’acquisto nei negozi “vicini”.
In Umbria, come nella maggior parte delle regioni italiane (a parte Sicilia e Basilicata che hanno anticipato al 1 e al 2 luglio), i saldi estivi sono iniziati sabato 7 luglio, e avranno una durata di 60 giorni di calendario (quindi termineranno il 4 settembre). E già dal primo giorno si è registrato un andamento straordinario. In tutti i negozi che espongono il cartello i commercianti umbri hanno visto confermate le fiduciose aspettative. Code nei grandi centri commerciali che hanno visto affluire un significativo movimento di persone. Dai primi riscontri non esistono delle aree dell’Umbria dove va bene e altre dove va male. A qanto sembra il dato è abbastanza omogeneo nei grandi centri. Perugia, Terni, Foligno, Spoleto, ma anche in altre aree commerciali forti. Se qualche area di sofferenza si registra è interna alle città. Ad esempio tra centro e periferia. I centri storici in questi ultimi anni esprimono qualche sofferenza sullo strumento dei saldi. Una spiegazione potrebbe essere il richiamo dei grossi centri commerciali. Ma va detto anche che questo problema è presente in maniera particolare in inverno. Nel periodo estivo, l’arrivo di turisti colma il gap. E dunque tutto lascia presagire che più si andrà avanti con le vendite, più si assisterà all’abbassamento dei prezzi e più si faranno avanti frotte di compratori. Sì, perché all’inizio, come è noto, la merce è tanta e gli sconti sono ridotti. Intorno al 20 percento circa.
Poi via via la merce si riduce e su quella rimanente aumenterà la scontistica, fino al a raggiungere un significativo 50% in meno sul prezzo. Del resto quella dei saldi è una “politica” di vendita che paga. A quanto si è potuto constatare negli ultimi anni c’è da dire che la tradizione delle promozioni stagionali è in grado di fronteggiare perfino la sfida dell’online, che soprattutto negli ultimi anni ha fatto registrare una crescita costante, principalmente nel settore abbigliamento- calzature-accessori, dove va ad incidere complessivamente per circa il 10% del totale delle merci. Un invito a scegliere il negozio tradizionale arriva dal presidente di Federazione Moda Umbria Carlo Petrini, anche membro della Giunta nazionale Federmoda, che in una nota sottolinea a proposito come «ancora oggi i saldi abbiano ragione d’essere, perché rappresentano una importante occasione commerciale sia per le imprese sia per i consumatori. Tanto più perché, a differenza di quanto avveniva a volte in passato, oggi chi compra ha a disposizione pro- Iniziata col botto la stagione dei Saldi, fino a settembre occasioni imperdibili Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio ogni persona spenderà in media 98 euro per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature scontate 14 Umbria Settegiorni n.6 – 2018 Attualità dotti di stagione e grande assortimento tra cui scegliere». Ma per Petrini la cosa più importante è il fatto che «il negozio fisico ha ancora un ruolo preponderante, rimanendo un punto di riferimento per il consumatore finale. Basti dire che da noi la merce si tocca con mano, si prova. E poi ci si guarda in faccia. In caso di insoddisfazione si sa a chi rivolgersi. In caso di dubbio su prodotti si trova competenza per essere orientati. Questo è un valore aggiunto che non conosce concorrenza».
I consigli del Codacons
Di seguito i consigli del Codacons per fare buoni affari e prevenire i sempre possibili trabocchetti:
1) Conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso e se il cambio non è possibile avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Avete due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.
2) Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. State alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. E’ improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.
3) Girate. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi. Nei giorni che precedono i saldi andate nei negozi a cercare quello che vi interessa, segnandovi il prezzo; potrete così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andrete a colpo sicuro, evitando inutili code.
4) Consigli per gli acquisti. Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Valutate la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidate dei marchi molto simili a quelli noti. Verificate che il prodotto offerto in vetrina sia lo stesso che vi viene presentato in negozio.
5) Diffidate degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). Un commerciante non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.
6) Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.
7) Negozi e vetrine. Non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.
8) Prova dei capi: non c’è l’obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.
9) Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi. 10) Fregature. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons o chiamate i vigili.