Già nei giorni scorsi erano arrivati segnali di attenzione sul fenomeno mafie in Umbria ed erano stati riportati episodi di ingerenze soprattutto sul versante economico, ora è il procuratore generale presso la Corte d’Appello di Perugia Fausto Cardella a tornare sull’argomento spinoso.
Il magistrato evidenzia quelle che sono le attività più a rischio, vale a dire edilizia e ristorazione e poi tutti i settori in cui ci sia la possibilità di organizzarsi perché è soprattutto la `ndrangheta che vuole arrivare ad avere il totale controllo del territorio
In questo momento – precisa Cardella, non abbiamo segni concreti di radicamento di cosche mafiose sul territorio evidenzia il procuratore Cardella parlo di pizzo, violenze, esplicite intimidazioni e gli ultimi episodi si riferiscono a 5 anni fa.
Per sradicare questo fenomeno criminale non basta la repressione, “a questo – spiega il magistrato – va affiancato un atteggiamento di grande collaborazione del cittadino che deve avere ben chiara l’importanza della cultura della legalità e che è soltanto con il rispetto della legge si può arrivare alla vera ricchezza”.