Si continua ad indagare sulle multe sospette della Provincia di Perugia. Da mesi si è mossa la guardia di finanza ormai e l’inchiesta vive su due binari: quella della Procura della Repubblica e quella della procura regionale della Corte dei Conti, dove il fascicolo è sul tavolo del vice procuratore, Pasquale Principato.
Il sospetto è di Peculato, in altre parole si ipotizza che qualcuno si sia appropriato del denaro destinato alla Provincia. In questo caso sotto la lente degli investigatori gli ipotetici incassi derivanti dalle multe.
Per quanto riguarda gli accertamenti della magistratura contabile, si starebbero concentrando su otto anni di multe.
La procura regionale della Corte dei Conti vuol vederci chiaro. Tanto che ci sarebbe l’interesse a capire quanto personale, e con che funzioni, abbia lavorato alla gestione delle infrazioni del codice della strada a partire dal 2009, ma non solo. Un altro passaggio chiave, anche dopo il sequestro effettuato dalle Fiamme Gialle per conto della Procura penale, è quello relativo ai rapporti tra gli uffici. Da una parte quelli della polizia provinciale che erano (e sono) deputati a lavorare le contravvenzioni, dall’altra l’ufficio bilancio dell’Ente. Perché c’è da fare il conto di chi ha pagato, e anche di chi non ha versato un centesimo nella casse di piazza Italia tanto che di anno in anno, i non incassi, sono diventati residui attivi, cioè zavorre sul bilancio di un ente via via sempre più in affanno. E poi c’è da valutare quanti di quei residui attivi (cioè multe non pagate) siano finiti a ruolo e se siano stati inseguiti gli automobilisti morosi.
Ultime notizie sulla vicenda rivelano che la Procura (il sostituto procuratore che indaga è Mario Formisano) ha deciso di fare il conto al centesimo e dunque il controllo sui conti sarà particolarmente certosino. C’è una agente della provinciale indagata con l’accusa di soppressione distruzione e occultamento di atti veri, peculato, falsità ideologica commesso da un pubblico ufficiale in atti pubblici e rifiuto di atti d’ufficio.