Gabrio Caraffini, imprenditore altotiberino – già sottoposto in passato a misure restrittive per reati tributari -, è al centro di una indagine delle Fiamme Gialle con l’accusa di aver messo in piedi una truffa ai danni della Geco spa, impresa con sede a Roma e a Isernia, che fa della costruzione di viadotti e infrastrutture il suo core business.
Secondo gli inquirenti il Caraffini, con la complicità di alcuni imprenditori ed intermediari, avrebbe acquisito quote di maggioranza della società portando in garanzia titoli di credito successivamente rivelatisi privi di copertura. L’accusa mossa dalla Procura della Repubblica di Isernia è di truffa in concorso. La stessa Procura ha disposto, quindi, il sequestro di beni della Geco spa per un valore di 2 milioni di euro nelle province di Isernia, Campobasso e Chieti.
Rimandiamo in rete questa notizia già apparsa su questa testata giornalistica il 16 maggio scorso per fare una dovuta precisazione: in quella occasione purtroppo la notizia fu corredata per errore (e per fatale omonimia) ad una foto non pertinente al fatto in oggetto. Ci scusiamo pertanto con la ditta della quale fu impropriamente utilizzata l’immagine, ribadendo in questa occasione il fatto che ad essere implicata suo malgrado in indagini penali è la Geco spa, che ha sede a Roma e a Isernia, e non altro.