La nuova legge di Bilancio contiene in sé dei pericoli per i contribuenti. Sul piatto: Imu, Tasi e addizionali, che potranno essere portate al massimo. A ben vedere tra gli spauracchi fiscali del 2019, c’è quello dei possibili aumenti delle imposte comunali dovuto allo sblocco della leva fiscale varato dalla nuova Manovra.
L’aggravio fiscale per famiglie e imprese dell’Umbria, stando alle stime della Cgia di Mestre, si aggirerebbe intorno ai 14 milioni di euro. Guardando la sola tassazione immobiliare, in Umbria, già nel periodo 2012/2017 il gettito comunale standard era salito del 22,2%.
Il rapporto della Fondazione Ifel “La finanza comunale in sintesi” evidenzia come le entrate fiscali da Imu e Tasi negli ultimi cinque anni siano passate da 156 milioni del 2017 ai 191 milioni del 2017, con un’incidenza sul totale nazionale dell’1,3%.
Il totale delle entrate tributarie, comprese addizionali e altri tributi comunali, sale a 312 milioni di euro con un’incidenza pro- capite pari a 352,6 euro, di cui 198,7 per Imu, 24,9 per la Tasi, 76,2 euro per l’addizionale comunale. Analizzando la situazione di quest’ultimo tributo, al momento in Umbria sette comuni tutti in provincia di Perugia, tra cui Assisi non l’hanno introdotta, mentre solo 21, di cui 9 in provincia di Terni, non l’hanno spinta al massimo per ora fissato all’8 per mille..Aliquote che nel 2017 hanno alimentato le casse comunali per 67 milioni di euro.
L’Ufficio studi della Cgia di Mestre, con una stima prudenziale, ipotizza che lo sblocco degli aumenti delle aliquote dei tributi locali (Irap, Imu/Tasi, addizionali Irpef) rischia di comportare un aggravio fiscale in capo a famiglie e imprese di almeno 1 miliardo di euro. Che a livello regionale si tradurrebbe in 14,2 milioni di euro di nuovi tributi.