Siamo al “si salvi chi può” e a diversi personaggi coinvolti nella storiaccia dsella sanità umbra non è piaciuta l’uscita di Bocci che li tacciava come millantatori scaricando su di loro tutte le colpe dell’affaire.
L’ex sottosegretario ha parlato delle millanterie in suo nome e così la parola passa agli avvocati affinchè ognuno si prenda la propria parte di responsabilità con le conseguenze del caso. L’uscita dell’ex segretario regionale del Pd ha naturalmente rimescolato le carte e così l’avvocato Francesco Falcinelli, pur non chiamando direttamente in causa Gianpiero Bocci, ha fatto capire che l’ex dg dell’ospedale Emilio Duca per alleggerire la sua posizione è disponibile a dare delle informazioni di chiarimento della vicenda.
E queste informazioni, è evidente, riguardano gli altri protagonisti dell’inchiesta, in parole povere intende vuotare il sacco, almeno per la parte che gli interessa. Insomma l’imputato “Ha voglia di parlare – spiega l’avvocato Falcinelli -. In questa fase in cui è detenuto mantiene grande equilibrio e serenità, è fiducioso e intende chiarire la sua posizione davanti al magistrato”.
Insomme Duca, presunto promotore dell’associazione, dal punto di vista processuale rischia grosso perchè pende sul suo capo l’accusa di abuso d’ufficio ed è agli arresti domiciliari ormai da sei settimane e con la sensazione che la sua vicenda andrà per le lunghe se non compaiono fatti nuovi. Ed i fatti nuovi può solo riferirli lui. Se collaborerà e darà segnali evidenti di pentimento nei fatti almeno gli arresti potrebbero essere revocati. Ma dovrebbero essere chiamati in causa personaggi e circostanze nuovi rispetto a quanto conosciuto.