Il ruolo degli Ecomusei, quale strumento di sviluppo e valorizzazione del territorio, del patrimonio culturale e ambientale, con un’attenzione particolare ai valori del paesaggio, alla pianificazione paesaggistica e alla progettazione degli interventi per intercettare possibili finanziamenti: è quanto ha consentito di mettere in evidenza il terzo Forum regionale degli Ecomusei che si è svolto a Perugia, organizzato dalla Regione Umbria. Una giornata di formazione e approfondimento dei nuovi contesti e strumenti per la valorizzazione del patrimonio culturale, dal titolo “Paesaggi culturali e pianificazione: il contributo degli Ecomusei”, che si inserisce tra le attività che la Regione Umbria mette in campo per sostenere il sistema ecomuseale regionale riconoscendone il ruolo attivo nella salvaguardia del territorio, della cultura e delle tradizioni trasmesse dalla popolazione locale.
Del sistema ecomuseale umbro fanno parte ad oggi l’Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra, l’Ecomuseo del Paesaggio Orvietano, l’Ecomuseo Geologico Minerario di Spoleto, l’Ecomuseo del Tevere, l’Ecomuseo di Campello sul Clitunno, Ecomuseo del Paesaggio degli Etruschi. Il Forum è stata l’occasione per un confronto fra i rappresentanti degli Ecomusei umbri, del Ministero dei Beni e delle attività culturali, gli esperti del Comitato tecnico scientifico per gli Ecomusei, designati dall’Università degli Studi di Perugia e dalla Conferenza della Autonomie Locali, la soprintendente all’Archeologia, Belle arti e Paesaggio Marica Mercalli, rappresentanti del Coordinamento Icom (International Council of museums) e del Fai (Fondo Ambiente Italiano) Umbria, dirigenti regionali.
Di pianificazione paesaggistica ha parlato la Soprintendente ad Archeologia, Belle arti e paesaggio Marica Mercalli: “C’è un lavoro di pianificazione per il Piano Paesaggistico regionale che la Regione Umbria e il Ministero dei Beni e attività culturali stanno portando avanti con molta attenzione – ha detto – e si è quasi vicini alla preadozione. Sono già stati definiti gli ambiti territoriali e individuate 19 tipologie di paesaggi regionali”.
Nel corso del Forum è stato presentato fra l’altro il Geoportale della cultura alimentare, a cura dell’Istituto centrale per la Demoetnoantropologia del Mibac, per la raccolta e la diffusione del patrimonio alimentare: “Unifica l’immenso sforzo che le comunità fanno per raccontarsi. Una grande sfida per far conoscere un patrimonio che è di tutti noi”.