Certi amministratori politici in quanto a coerenza lasciano molto a desiderare: in questi mesi si battono per la Tav Torino-Lione ma non lo hanno mai fatto e non lo fanno per la E45 che è l’unica arteria che attraversa l’Italia e in caso di necessità può sostituire l’A1.
In compenso chiedono al governo, come nel caso dei comuni di Pieve Santo Stefano, Sansepolcro e le regioni interessate al tracciato di avere soldi dallo stato.
Così è programmato un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico per battere cassa e chiedere i danni dovuti alla chiusura di un mese di un tratto della superstrada la più disastrata d’Italia.
Qualcosa è stato messo sul piatto dei rimborsi dalla Regione Toscana ma niente dall’Umbria. E a proposito della nostra regione perché non sono stati chiesti fondi per le imprese danneggiate da anni per i danni indiretti subiti dalle aziende adiacenti alla statale 3 Flaminia nel tratto che va da Foligno a Nocera Umbra?
Vedremo come andrà l’incontro al ministero, ma finchè si pensa di finanziare opere faraoniche, guarda caso sempre al nord, per gli interventi minori ci saranno sempre meno risorse.