Vita sempre più dura per gli agenti della polizia penitenziaria. Notizia dell’ultimora è che un detenuto nigeriano, ristretto nel carcere di Perugia, ha morso al collo un agente della polizia penitenziaria durante le fasi di trasferimento nell’istituto penitenziario di Verona. Lo straniero – secondo una nota del Sappe – ha ferito in tutto tre agenti procurando ad un poliziotto la sospetta frattura del polso. Tutti e tre sono stati accompagnati in ospedale per le prime cure.
«Così facendo ha ottenuto quel che voleva – spiega il segretario nazionale Fabrizio Bonino – ossia non partire per Verona e rimanere a Perugia. Ora, infatti, è ristretto nella sezione isolamento. E’ assurdo essere ostaggio di criminali e delinquenti incalliti, senza alcun rispetto di regole, ordine e sicurezza».
«In carcere convivono i buoni e i cattivi ma molte volte non si capisce lo Stato da quale parte sta. Chi delinque, infatti, ha troppe garanzie mentre gli agenti che sono lì per lavorare e servire il Paese ne hanno sempre troppo poche».
Sulla vicenda c’è da registrare una presa di posizione del parlamentare umbro di Fratelli d’Italia Emanuele Prisco che in una nota esprime «solidarietà ai tre agenti di polizia penitenziaria aggrediti nel carcere di Perugia da un detenuto nigeriano».