E’ stata fissata per settembre l’assemblea dei soci di Umbria Mobilità e tpl per dare il via all’agenzia dei trasporti, ossia l’ente che dovrebbe dare il via alla gara europea per l’affidamento del trasporto pubblico locale a livello regionale. La società partecipata che permetterebbe un risparmio alle casse pubbliche che va dagli 8 ai 14 milioni di euro alla voce imposta sul valore aggiunto nel bandire le gare. Il documento che l’amministratore unico Ferruccio Bufaloni porterà all’attenzione dei soci prevede la creazione dell’agenzia regionale dei trasporti a partire dal 1 gennaio 2019.
Nel frattempo Bufaloni sta lavorando per rientrare dalle esposizioni soprattutto all’intemo del lodo Atac, per i servizi svolti e non pagati a Roma tpl di cui Umbria mobilità era socia al 33% con altri due privati. Sono 50 i milioni ancora sospesi.
Di positivo c’è da registrare che Bufaloni giusto nelle scorse settimane si è ripreso due milioni di euro, sbloccando un pezzetto di puzzle che sembra una goccia nel mare. Però va considerato un passo in avanti.
Da ricordare che è in piedi un processo alla Corte dei conti per 45 milioni di danno all’erario, con 45 amministratori finiti a giudizio (giunta regionale compresa) per le erogazione negli anni della crisi della società, quando erano a rischio anche gli stipendi di mille tra autisti e amministrativi. Ma lo scontro è anche intestino, fra la società e gli stessi azionisti. E’ attesa la prima udienza dinanzi al tribunale civile per i 10 milioni del contenzioso tra Um e la Regione.
La società del trasporti li ritiene crediti di proprietà. E per questo ha adito le vie legali contro il socio di maggioranza, ossia Palazzo Donini. Una guerra che rischia di concludersi con i debiti che restano appesi.