Come riporta il Messaggero in Umbria circola un numero esagerato di mezzi vecchi e molto inquinanti.
L’elaborazione di Facile.it su dati del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture (Mit) evidenzia che tra i veicoli alimentati a gasolio potenzialmente in circolazione, il 29,89% è di categoria Euro 3 o inferiore. Una percentuale che scende al 26,6% considerando anche i mezzi a benzina, secondo i dati Aci elaborati da Unrae che collocano l’Umbria in dodicesima posizione per vetustà del parco circolante. Aggregato che considera un totale di 623.516 automobili in circolazione. Come si fa notare da Facile.it, «parte di questi veicoli, anche se iscritti nei registri della motorizzazione, potrebbero non essere più in uso».
È quindi possibile che o siano fermi in attesa di rottamazione o siano stati eliminati ma in attesa che i dati del sistema siano aggiornati.
L’anzianità dei mezzi tuttavia resta una realtà con cui fare i conti dal punto di vista economico ma anche per il fattore sicurezza, visto che un veicolo vecchio di 10 anni od oltre è in media il doppio più pericoloso rispetto a un’auto nuova.
A proposito di sicurezza, sempre il Messaggero ricorda che nel 2017 in Umbria il numero degli incidenti e dei feriti è diminuito, ma quello delle vittime ha subito un incremento del 37,1% (+2,9% in Italia). Uno spaccato che arriva da un focus Istat che indica come nel 2017 siano stati rilevati 2.361 incidenti stradali (0,9% annuale) che hanno causato il ferimento di 3.258 persone (2,4%). Le vittime sono state 48. I costi sociali sono invece stati stimati in 235 milioni di euro (265,8 pro capite), con l’Umbria che incide per 1’1,4% sul totale nazionale.