I media umbri hanno sottolineato in questi giorni l’allarme lanciato da un cittadino in riferimento alla scoperta di rifiuti solidi urbani e ceneri da combustione in Valnestore. C’è chi ha richiamato l’attenzione sulla “pericolosità dell’area della centrale di Pietrafitta, soprattutto rispetto all’alta percentuale delle patologie omcologiche riscontrate”.
Su questo tema sono intervenuti i consiglieri regiomali del PD Attilio Solinas e Carla Casciari che, in un documento, affermano che “la presenza di rifiuti non degradabili sia in superficie che nella profondità del terreno compromette sicuramente l'integrità dell'ambiente e le autorità preposte devono svolgere ogni tipo di controllo anche per evitare qualsiasi conseguenza per la salute umana, ma non è utile creare allarmismo né tanto meno fare strumentalizzazione politica”.
“Crediamo sia inopportuno – sostengono Solinas e Casciari – lanciare segnali di allarme affermando che c'è un incremento della prevalenza e dell'incidenza di tumori in un determinato territorio collegata all'inquinamento del terreno. È necessaria un’analisi approfondita su quanto è stato depositato nel terreno, in particolare per quanto concerne la lignite, il materiale estratto dalla cava per decenni, potenziale fattore di rischio ma sul quale va rilevata l'effettiva cancerogenicità e tossicità in generale. Bisogna poi considerare possibili altri elementi rilevabili nell'analisi scientifica del terreno, che deve essere molto dettagliata, con la finalità di rilevare eventuali fattori tossici o cancerogeni. Occorre inoltre considerare l'effetto trascinamento prolungato negli anni, che determina il manifestarsi delle conseguenze sulla salute delle persone anche dopo 20 o 30 anni dall'esposizione”.
“La principale autorità sanitaria – ricordano Solinas e Casciari – in questo caso la Usl Umbria 1, è chiamata a attuare una rassegna esaustiva dei fattori di rischio presenti sul terreno, l'eventuale inquinamento della falda acquifera e l'identificazione, con metodologia rigorosamente scientifica, di eventuali danni espletati nei confronti della popolazione residente sul territorio. “Per quanto riguarda le percentuali dei tumori in un determinato territorio, va considerato anche che in una popolazione numericamente circoscritta, anche uno o due casi in più rispetto alla media possono alterare le valutazioni, ma non per questo si deve arrivare a un allarmismo ingiustificato. Ciò non vuol dire che il problema non sia serio anzi, debbono essere condotti tutti gli accertamenti necessari. Anche in merito alle responsabilità delle passate amministrazioni della Valnestore, comunque evitando la mera e ritrita strumentalizzazione politica”.