La Squadra Mobile di Perugia ha rintracciato un cittadino albanese ed ha eseguito nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di maltrattamenti in famiglia commesso ai danni della moglie, da cui era di fatto separato, e dei due figli minori della coppia.
L’uomo, una vecchia conoscenza delle Forze di Polizia, ha da sempre manifestato un’indole violenta, tanto da annoverare precedenti non solo in materia di sostanze stupefacenti, ma anche per lesioni personali, minacce, guida in stato di ebbrezza e, appunto, maltrattamenti in famiglia.
La sua pericolosità in ambito familiare era ben nota anche all’A.G., che ad aprile, in un procedimento penale per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e minacce, gli aveva applicato la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla moglie e ai due figli.
Il 40enne però non aveva rispettato tale prescrizione, dando prova, al contrario, di una crescente pericolosità.
In più occasioni, infatti, aveva rivolto ulteriori minacce alla donna e in un recente episodio, in preda ad un moto di rabbia, si era accanito contro il portone di ingresso della sua abitazione, danneggiandolo pesantemente.
Tutto questo aveva indotto la donna a denunciarlo nuovamente, il che ha convinto l’A.G. dell’insufficienza di un mero divieto di avvicinamento e della necessità di emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Tale provvedimento è stato eseguito dalla Squadra Mobile nella serata del 3 luglio, quando, operando in collaborazione con gli agenti del Posto di Polizia presso l’aeroporto San Francesco, ha bloccato il 40enne che era appena rientrato in Italia dopo aver trascorso alcuni giorni nel suo paese natale.
La Polizia lo ha dunque tratto in arresto e successivamente associato al carcere di Capanne.