Di Umberto Maiorca. È questo il senso profondo del discorso di Andrea Romizi in occasione della presentazione della sua candidatura a sindaco di Perugia nella Sala Eden di Ponte Felcino alla presenta di tantissimi cittadini, i candidati e le candidate delle liste che appoggiano il sindaco uscente.
“Cinque anni fa siamo partiti da qui e siamo di nuovo qui per dire che non abbiamo intenzione di fermarci e di proseguire nel cambiamento avviato – ha esordito Andrea Romizi – Oggi devo fare uno sforzo per non emozionarmi troppo. È una giornata importante nella quale ci accomunano sentimenti, emozioni e ricordi. Vedendo il filmato di cinque anni fa voglio ricordare chi c’era allora e adesso non c’è più, perché in questi cinque anni oltre che amministrare abbiamo continuato con le nostre vite. Abbiamo raccolto, non quanto seminato, ma siamo qui – ha proseguito Romizi – Voglio ringraziare gli assessori e i consiglieri comunali, portare a voi la gratitudine della città, e ricordare che quanto fatto non è merito di un uomo, di Andrea Romizi, ma di tutti voi”.
Prendendo spunto dal logo scelto per la campagna, una “R” cerchiata, Romizi ha voluto ricordare che “non c’è supeRomizi, ma uomini e donne di buona volontà che si sono spesi e che si mettono a disposizione di tutti. Quella ‘R’ racchiude il nostro impegno – ha detto Romizi – Davanti a voi in questa sala mi pongo due domande: perché e come lo facciamo? Leggo frasi sui social, dal tenore ‘bisogna riprendere la città, mandare via questi come se fossero barbari’. Noi ci presentiamo non per perdere la città, come se fosse il mio Anello di Gollum. Siamo qui per non perdere un’opportunità che ci siamo e vi siete dati: fondare una comunità su valori diversi, lontani da quanto accadeva in passato. Un percorso di sensibilità e storie diverse, legati da un progetto di bene comune – ha proseguito Romizi – Come? Abbiamo tante carte da giocarci, ma non chiediamo il voto perché siamo meno peggio degli altri, ma perché possiamo confrontarci e misurarci su quanto fatto e su quanto proponiamo di fare. La priorità di questo paese è alzare l’asticella del dibattito politico e umano, fornendo risposte ai problemi reali delle persone. Su questo saremo rigorosi ed è anche quanto ci ha caratterizzato in questi anni”.
Nel suo discorso a braccio il sindaco ha toccato alcune questioni, a partire “dal bilancio, che sarà noioso, ma se non ci sono i numeri non si possono fare grandi sogni. Accanto ad una situazione di contesto generale, con tagli dei trasferimenti del 61%, da quando sono sindaco sono 15 milioni di euro all’anno in meno – ha detto Romizi – abbiamo trovato una situazione di forte indebitamento e con disavanzo molto alto, per 35 milioni di euro. Cosa restituiamo? L’indebitamento da 133 a 100 milioni di euro e il disavanzo da 35 a 22 milioni di euro. Non vi rendete conto di quanti oneri paghiamo: 1 milione e 200mila euro all’anno vanno messi da parte appena accendi la macchina”.
Romizi ha voluto ricordare come sin “dal primo giorno abbiamo detto di rivedere la spesa della macchina comunale, tagliando 23 milioni di euro di spese senza mettere mano ai servizi e aumentando i fondi per i sociale – ha detto il sindaco – E su questo continueremo a lavorare, proseguendo su questa linea e alcune azioni influiranno sulle spese nei prossimi anni: tipo le locazioni passive, scendendo dagli attuali 3 milioni a 500mila euro di affitti”.
Altro risparmio di 1 milione e 700mila euro arriva con i nuovi 27mila punti luce realizzati. Tagliate le spese di rappresentanza, recuperati i canoni di affitto di via Scarlatti trasferendosi nel complesso di Monteluce “dove andrà tutta l’area di servizi alla persona, ricollegandoci all’uso antico del luogo” ha detto Romizi. Mentre a Ponte San Giovanni grazie alla nuova sede civica che raggruppa gli uffici disseminati nel territorio, si risparmieranno altri 200mila euro “riaggregando le funzioni ed dando un luogo civico più consono alla dignità del quartiere che è più grande di alcuni comuni dell’Umbria”.
Per far quadrare il bilancio sono state controllate centinaia di voci “anche quelle più piccole, tipo l’acqua con la fontanella a palazzo dei Priori, si tratta di 800 euro in meno di bottigliette – ha ricordato Romizi – con l’attenzione che ognuno di noi ha per la propria casa e non si capisce perché non si poteva avere per il Comune”.
Capitolo scuole.
“Le scuole sono l’altra vera criticità del Comune – ha ricordato il sindaco – Ne abbiamo 110 e abbiamo pensato ad un piano di messa in sicurezza, ristrutturazione e miglioramento, liberando risorse per 26 milioni di euro (rispetto ai 3 del quinquennio precedente). Abbiamo immaginato anche la realizzazione di nuove scuole come a Ponte Pattoli con una progettazione avanzata, il complesso unico di San Martino in Campo che accorperà 4 scuole che richiedono interventi costosi e non funzionali, e quello di Pila”.
Pubblica illuminazione e lavori per la fibra fanno di Perugia una smart city a livello europeo.
“Avevamo un foglio excel dei punti luce per nulla attendibile, abbiamo fatto un censimento (così per i parchi, aree verdi, strade ammalorate, marciapiedi rovinati). Se non hai i dati e le informazioni non puoi programmare e intervenire – ha detto Romizi – Sotto questi nuovi punti luce scorre la fibra, altra scommessa perugina, passando da 6 mega a 1 giga, cosa che fa diventare Perugia una delle città più veloci e connesse, nonostante l’Italia sia fanalino di coda in Europa. Abbiamo un vantaggio competitivo da sfruttare e capitalizzare questa risorsa e gli scenari che si aprono – dice ancora Romizi -Abbiamo connesso 50 plessi scolastici, creato la circoscrizione 4.0 che permette ai cittadini di fare documenti e svolgere pratiche ammnistrative senza prendere la macchina, facendo tutto in telepresenza. Sulla smart city non stiamo scherzando e Perugia si sta mettendo in mostra in Europa”.
Altro capitolo importante è quello dell’illuminazione artistica. “A differenza di altre città non avevamo illuminazione dedicata ai beni culturali, abbiamo inserito questa progettualità per Palazzo dei Priori e altre partiranno a breve, come il Palazzo del Capitano del Popolo e quello delle Poste”.
Videosorveglianza.
“Il censimento dei sistemi privati ha permesso la mappatura di oltre 4mila telecamere private mettendo a disposizione delle forze dell’ordine uno strumento fondamentale per garantire la sicurezza e permettere di individuare gli autori di crimini, sapendo subito a chi rivolgersi per ottenere i filmati. Con questa iniziativa siamo diventati un caso di scuola e altri Comuni stanno verificando la fattibilità – ha ricordato il sindaco – Quando ci siamo insediati le telecamere erano meno di 80. Da scout mi piace ragionare: la città la lasciamo un po’ peggio o un po’ meglio? Dopo cinque anni siamo ad oltre 400 telecamere nei parchi, lungo il Raccordo, nei quartieri e nelle aree sensibili”.
Il capitolo strade e asfaltature sta molto a cuore al sindaco, il quale rivendica “quanto fatto e che per le strade abbiamo messo grandi risorse, molto più di quanto fosse stato messo nel passato, anche dieci volte di più – ha riferito Romizi – Rivendico il metodo, quello della programmazione, vedendo prima quali fossero le situazioni più gravi e programmando gli interventi. Prima si mettevanno a bilancio le risorse vincolate alle dismissioni di beni immobili, se non vendevi non stendevi il catrame. Non è un discorso elettorale, basta fare un giro per la città e vedere dove sono stati fatti gli interventi. Si possono vedere anche le zone dove non si sono rifatte le strade, ma c’è un cronoprogramma e si arriverà anche lì dove adesso non si è intervenuti. Rivendico in maniera convinta che strade e scuole sono gli ambiti in cui abbiamo messo più risorse”.
Fontivegge.
“Quando dissi che avrei lavorato come se non mi ricandidassi, intendevo di lavorare senza riscontro e consenso immediato, effimero, ma rifare il palazzo dalle fondamenta, ristrutturare profondamente la comunità. Alcune azioni non si vedono perché si è ripartiti dal basso – ha detto Romizi – e penso a Fontivegge, dove il cambiamento non si vede subito, perché non c’è stato stravolgimento, ma abbiamo iniziato a coinvolgere forze dell’ordine, cittadini, condomini, per aumentare la sicurezza. Di tutti i progetti previsti per Fontivegge ne è partito solo uno, vi dico abbiate pazienza, siamo fratelli o no? Se siamo fratelli ci accorgiamo che lì ci sono concittadini che hanno maggiori bisogni, facendo atterrare ogni risorsa straordinaria lì. Abbiamo investimenti per 30 milioni di euro, siamo alla fase esecutiva e i lavori possono iniziare a breve per trasformare Fontivegge in qualcosa di speciale, dove trovare talenti che non ci sono altrove – ha detto il sindaco – Ed è questa la scommessa di Binario 5, un progetto dalla valenza simbolica unica. Ricordo le foto di quell’area disgraziata, dove si vendeva la morte. Adesso vi si custodisce una cosa preziosa, il talento, dove le idee possono essere sviluppate, trovare finanziamenti per iniziare. Partirà il progetto dell’ex scalo merci, ristrutturato l’immobile, pulita l’area con spazi verdi e vi troverà spazio la biblioteca delle nuvole e la grafica gaming e tecnologia, e a Perugia abbiamo talenti in quel campo di livello internazionale. È una sfida incredibile quella di trasformare l’area nella più smart possibile”.
Dalle strade alla mobilità il passo è breve e per Romizi si tratta di una sfida da vincere, ricordando che “non è che uno vince le elezioni e il giorno dopo straccia i contratti. Non abbiamo più le municipalizzate, ci sono gare, contratti di servizio. Siamo riusciti ad abbinare due record negativi: meno utilizzo del trasporto pubblico, 1 perugino su 10; siamo una delle città che spende più soldi sulla mobilità. Bologna spende 3 milioni, Perugia 14. qualcosa non funziona. La nostra ambizione è quella di spendere bene – ha detto Romizi – Abbiamo pensato a due grandi arterie che si integrino con il minimetrò con funzionamento a frequenza e non ad orario, con corsie preferenziali e che siano belli, con funzione di ricucitura con quartieri cresciuti in maniera disordinata”.
Romizi ha accennato anche alla raccolta differenziata (ora al 71%), “ma c’è ancora tanto da fare” e ai progetti collegati alla Candidatura a capitale verde, “con la possibilità di mettersi in gioco ogni anno, migliorando e provando a crescere”.
Sul fronte del turismo, oltre al nuovo portale con un milione di visite, “sta per partire il progetto di una nuova segnaletica turistica che riordini l’esistente, e faccia uso anche della realtà aumentata e delle nuove tecnologie – ha detto il sindaco – Come Art bonus ci siamo contraddistinti come prima città italiana, e qui devo dire che è merito dei cittadini. Quando dicono che Perugia è grigia, mi domando come la vuoi colorare? Non la colora il sindaco con un grande penello, ma tutti insieme con tanti pennelli. E la conferma che la stiamo ricolorando sono gli oltre 500 perugini che hanno aderito all’Art bonus, le 180 associazioni che curano le aree verdi, i genitori che lavorano a stretto contatto con le sucole, le Pro loco. C’è tanto fuoco che arde sotto, nostro compito è far sì che venga alimentato e si possa sviluppare sempre maggior coesione attorno alla città”.
La programmazione ha permesso anche di intervenire al Santa Giuliana, il PalaBarton, i prossimi lavori al Palasport di via Pellini, al palazzetto di Ponte Felcino, “ci metteremo le risorse adeguate, ma rientra nel discorso della programmazione, non si poteva fare tutto e subito” ha detto Romizi.
In chiusura il sindaco ha voluto ribadire come lui non sia “il sindaco che sta in mezzo alla gente, ma sono le persone che stanno vicine al sindaco, mi avete accompagnato in questi anni difficili e faticosi – ha concluso – Noi continueremo a lavorare per la realizzazione de nostri progetti, abbiamo bisogno di voi, non solo del vostro voto, ma anche delle idee, dell’energia, dell’entusiasmo.Noi cercheremo di essere degni del compito che intendete assegnarci con la decisione di confermarci alla guida del Comune di Perugia”.