Continuano le indagini della guardia di finanza sui cosiddetti “furbetti del terremoto”, e i numeri della truffa aumentano sempre di più: sono 273 le persone denunciate tra Lazio, Marche e Umbria.
Un’inchiesta che fa parlare di se, non solo per l’ammontare della frode che, ad oggi, è di circa 900 mila euro, ma anche per il modo in cui è stato compiuto il raggiro. In Umbria sono circa 58 le persone che tra Spoleto e la Valnerina avrebbero spostato la propria residenza nelle zone terremotate, facendo così figurare come prima casa abitazioni usate per andare in vacanza, mentre a Rieti sarebbero 166 gli indagati e nelle Marche 39.
La scorsa estate, erano già state segnalate tre persone che, approfittando del grave stato di emergenza, avevano dichiarato di risiedere a Norcia con il solo scopo di accedere al contributo mensile spettante a coloro che avevano provveduto in maniera autonoma a cercarsi un alloggio temporaneo. In realtà erano soliti trascorrere solo qualche giorno di villeggiatura all’anno nella città del patrono d’Europa.
Sempre nel territorio nursino, dopo la pubblicazione dell’albo pretorio del Comune e degli elenchi di chi aveva diritto all’autonoma sistemazione, sui social si era sollevata una protesta perché tra i beneficiari della sistemazione risultavano esserci famiglie romane che non risiedevano stabilmente nel territorio colpito dal sisma del 24 agosto 2016.
Le tre denunce della scorsa estate, si sono quindi rivelate le prime di una serie che, tutt’oggi, continua ad allungarsi sempre di più.