Ora l’obiettivo è la Regione nel 2020.
Ne è convinto il segretario regionale della Lega umbra Virginio Caparvi che ora ha di fronte a sé sfide notevoli e aspirazioni molto importanti, visto il risultato stupefacente che è venuto fuori dai ballottaggi di domenica, a cui ora faranno seguito le amministrative del 2019, e dunque dalle regionali 2020.
Di certo lo strapotere della Lega dopo le politiche e le comunali del giugno è quanto mai consolidato. Due sindaci su tre, Leonardo Latini a Terni e Luca Carizia a Umbertide, sono del Carroccio. Umberto De Augustinis a Spoleto, non inquadrabile in schemi di partito lo si può comunque considerare un uomo della Lega.
Ma i numeri non sono un’opinione. Sommati i nuovi consiglieri comunali di Terni, Spoleto e Umbertide, maggioranza più opposizione e sindaci compresi, quelli targati Salvini sono il 43,83% del totale, con 32 scranni su 73. Anche le maggioranze di governo sono state più che asfaltate dai verdi. Nel capoluogo dell’acciaio sono 14 i leghisti, Latini incluso, sui 20 consiglieri della coalizione vincente. Nell’ex piccola Russia 11 su 13. Più Margine nella città del Festival (7 su 16) ma sempre netta egemonia. Dalla parte opposta il Pd è ridotto a partito ininfluente. A Terni ci sono 3 dem su 31. Meno del 10%. Poco meglio a Umbertide: 2 piddini su 17, l’11,76%. A Spoleto sono 3, più la Laureti, su 25, ossia il 16%.
«Gli umbri hanno, di nuovo sfiduciato la presidente Marini. Il Pd umbro si prenda una pausa di riflessione e si assuma le responsabilità di un fallimento epocale per l’intera classe dirigente». Così il deputato Virginio Caparvi, pone letteralmente una pietra tombale sopra quello che fino a poco tempo fa era il partito “nemico” più grande.
LA RISPOSTA A CAPARVI DEL PD UMBRO
“Vorremmo tranquillizzare il segretario della Lega Nord dell’Umbria Virginio Caparvi, che oggi sembra tanto preoccupato dei destini del Partito Democratico: siamo pienamente consapevoli del fatto che una larga parte dei cittadini di due delle principali città della regione ha bocciato un modo di fare politica spesso troppo autoreferenziale – non certo la presidente su cui non ci pare fosse stato indetto alcun ‘referendum’ – e la discussione che faremo rispetto al progetto da mettere in campo per chi ci chiede una visione nuova sarà una discussione franca, senza fughe dalle responsabilità e pure dura, dove questo si renderà necessario”.
Così, in una nota, il Pd Umbria, che aggiunge: “C’è un’assunzione piena di responsabilità da parte di chi oggi è alla guida del Partito Democratico e c’è la consapevolezza che c’è un grande lavoro da fare, che riguarda la ricostruzione di un progetto e soprattutto di una comunità e che dovrà vederci tutti coinvolti con umiltà e buon senso. Sempre tenendo bene a mente che il cuore del nostro impegno e quello che i cittadini ci chiedono non è solo l’esercizio di governo, ma la politica, che significa avere un orizzonte chiaro, che significa ascoltare e rappresentare, che significa dare risposte valide ai problemi delle persone”.