Si sono svolti ieri pomeriggio nella chiesa di San Giovanni i funerali di Enzo Bei Angeloni, il 79enne accoltellato nel sonno dalla moglie Maria Grazia Fioriti, 76 anni, da tutti conosciuta come “Graziella”.
Il fattaccio è avvenuto nella loro abitazione di via Cristini di Gubbio, mercoledì della scorsa settimana.
Quando il settantanovenne è stato ucciso i due erano soli in casa. L’uomo è stato accoltellato mentre stava riposando nella camera da letto della sua abitazione.
La settantaseienne eugubina ha confessato che da anni persistevano incomprensioni e continue liti con il marito. Parrebbe che non ci sia stata una lite vera e propria prima dell’omicidio. Maria Grazia Fiorito indagata a piede libero per omicidio volontario ha confessato nell’interrogatorio davanti al sostituto procuratore Manuela Comodi, difesa dagli avvocati Luigi Santioni e Claudio Fiorucci.
La 76enne, ex impiegata delle poste, molto conosciuta nella zona del centro di Gubbio, ha dichiarato al Pm di avere accoltellato mortalmente il marito perché esasperata dalle continue liti e dalle persecuzioni.
Gli avvocati difensori hanno dichiarato alla stampa: «La nostra assistita è apparsa molto provata, rinchiusa in se stessa. Ha comunque reso piena confessione. Maria Grazia Fioriti ha risposto alle domande del pubblico ministero e ricostruito gli eventi a grandi linee, non sapendo tuttavia indicare nel particolare i suoi comportamenti. Ricorda che il marito si è coricato dopo l’ennesima lite avvertendola che, una volta riposato e svegliato, l’avrebbe strozzata. A quel punto sarebbe andata in cucina, preso un coltello e colpito l’uomo».
La donna sfinita da questa situazione l’ha colpito con un coltello mentre dormiva, quindi ha lavato l’arma del delitto e ha avvisato i carabinieri e il figlio. Quando gli uomini dell’arma sono arrivati in via Cristini ad aspettarli c’era proprio Graziella che ha subito raccontato loro quanto era accaduto.
Il rito funebre è stato celebrato dal parroco don Mirko Orsini. Tanta gente ha partecipato alla santa messa prima che il corteo funebre proseguisse per il cimitero cittadino. Assente la moglie che dopo essere stata interrogata dal magistrato inquirente è stata rimessa subito in libertà ed è andata a vivere con il figlio Piergiorgio a Madonna del Ponte.
Per quanto riguarda l’aspetto processuale le indagini non sono concluse e l’abitazione dove è stato consumato il delitto è ancora sigillata e sotto sequestro.
Da venerdì scorso il medico legale Marta Bianchi (che durante l’autopsia era assistita dal professar Bacci) ha 60 giorni per depositare i risultati dell’esame.