Continua la moria di negozi nel centro storico di Gubbio. Basti dire che negli ultimi quattro anni sono 21 le attività che hanno abbassato la saracinesca nel cuore della città dei Ceri.
È cronaca di questi giorni la notizia che altri tre negozi stanno chiudendo in corso Garibaldi.
Scompaiono negozi di abbigliamento e di calzature, quelli che vendono pelletterie e quelli che si erano dedicati all’intimo. Male anche chi aveva puntato sull’artigianato e sui souvenir.
Stefano Pascolini, ex presidente della Confesercenti e già consigliere comunale, al Corriere dell’Umbria affida le sue considerazioni a proposito. “Hanno dato il colpo di grazia – spiega – i nuovi centri commerciali e molti servizi che hanno lasciato il centro cittadino, comprese le scuole, le farmacie, gli studi medici oltre che professionali. Le conseguenze più negative si sono avute dieci anni fa quando ha chiuso l’ospedale di piazza Quaranta Martiri senza preoccuparsi di dargli una nuova vita. Negli anni Novanta era un’impresa trovare un locale in corso Garibaldi e in via dei Consoli per aprire un’attività, ora invece c’è la desertificazione”. Il corso cittadino è in depressione perfino nel tradizionale struscio del tardo pomeriggio, con una fuga pressoché totale durante la sera.