La crisi persistente, che si è protratta dal 2008 al 2014, “ha determinato un forte incremento nel numero di famiglie e di persone in condizione di povertà assoluta: le famiglie assolutamente povere in Italia sono quasi raddoppiate nei sette anni di ciclo recessivo (+78,5%), con un incidenza sul totale passata dal 3,5% pre recessione al 5,7% del 2014.
Gli individui poveri assoluti hanno superato nel 2014 i 4 milioni, con un incremento di quasi il 130% rispetto all 3007, arrivando a sfiorare quasi il 7% della popolazione”. Il dato è fornito dalla Confcommercio nel report 'Dalla Grande Recessione alla ripresa? Segnali positivi ma fragili' presentato in occasione dell'assemblea generale.
“Il mercato interno – si legge nello studio – ha subito pesanti contraccolpi. Il reddito disponibile delle famiglie, misurato in termini di potere d'acquisto ai prezzi del 2015, si è ridotto nel settennato della recessione di oltre il 10% e parimenti la spesa in termini reali delle famiglie si è contratta di circa sette punti percentuali. Le famiglie cioè, hanno in qualche misura cercato di non contrarre della stessa entità del reddito il proprio tenore di vita, a scapito però del risparmio, i cui flussi si sono ridotti di quasi il 36%. In termini pro capite le flessioni risultano anche più accentuate, in quanto la popolazione è comunque cresciuta nel periodo considerato di circa il 4%, erodendo così le dimensioni delle “fette” di una “torta” di redditi e consumi divenuta più piccola”.